14 luglio: è questa la data entro cui tanti attori e registi romani e non solo (da Michele Placidio a Gabriele Lavia, da Annamaria Guarnieri a Sergio Rubini, fino a Giuseppe Manfridi e Francesca Comencini) vogliono conoscere il nome del nuovo assessore alla Cultura di Roma. Un appello lanciato al sindaco Marino (e inviato anche al ministro Dario Franceschini), nel quale si punta il dito sulla “grave urgenza in cui versa il sistema culturale della città”.
“Riteniamo che sia inconcepibile che Roma Capitale non abbia un assessore alla Cultura”, dicono attori e registi, che lamentano la mancanza di un nome dopo le dimissioni nel maggio scorso di Flavia Barca. “Riteniamo fondamentale che, avendo voluto lei assumere ad interim la carica di assessore debba provvedere quanto prima a comunicarci il suo progetto per la città. – si legge ancora nella lettera inviata a Marino – Musei, biblioteche, teatri, istituzioni culturali aspettano in un clima preagonico da troppo tempo sue indicazioni”. Il 14 luglio “data simbolica nella storia europea che confidiamo possa essere altrettanto simbolica per nominare un assessore alla cultura facente funzione e comunicarci qualche linea strategica”. Poi l’avviso: “In assenza di un suo riscontro nel concreto ci impegniamo ad adottare qualsiasi forma di protesta dandone ampia comunicazione”.
Ma Marino assicura: “Il nuovo assessore sarà una donna. Si tratta di un incarico per il quale puntiamo a una personalità di alto profilo. Ma purtroppo, molte persone, quando verificano il compenso previsto per questo incarico, declinano”.
Roma, 8 luglio