Roma, 24 luglio 2014 – La piazza romana è da sempre conosciuta perché importante e difficile: la rivalità tra Lazio e Roma, la passionalità delle due tifoserie e gli sfottò rendono il calcio un argomento quotidiano, vissuto in modo attivo dalla gente.
Il momento laziale non è dei più limpidi: una stagione anonima che ha messo in evidenza i limiti di una squadra che non ha mai fatto quel salto di qualità sempre vicino negli ultimi anni, ma sempre sfumato. Se poi consideriamo che sullo sfondo (inizialmente, ora è questione di grande rilevanza) c’è un rapporto di astio nei confronti del numero uno della Lazio, degenerato nel disertare lo stadio e nel disdire i vari abbonamenti a Sky, Mediaset Premium e tutto ciò che porta soldi nelle casse della Società, allora si può ben capire che la sponda biancoceleste di Roma ha una bella gatta da pelare.
I tifosi non hanno mai gradito certe affermazioni di Lotito e quelle trattative portate avanti a lungo e che puntualmente non sono andate in porto o sono sfumate alla sessione di mercato successiva (vedi Yilmaz, per due estati vicino alla Lazio fino al 31 agosto, ma mai arrivato e Felipe Anderson, voluto nella sessione invernale di gennaio 2013 e arrivato a giugno).
Questa sessione sembrava promettere bene: subito Djordjevic, Parolo, Basta, il riscatto di Candreva e Lotito che ha iniziato a fare dei passi indietro, anche questi molto discussi perché il presidente si limita a dei comunicati stampa in cui invita i tifosi a marciare nella stessa direzione, e si è reso conto della necessità di risanare un rapporto mai decollato.
Poi inizia la telenovela estiva: Astori si, Astori no, De Vrij è della Lazio, no De Vrij è del Manchester United, no vuole solo la Lazio, nel frattempo si chiude per Astori nonostante la Juventus che vigila, e infine arriva Astori, ma forse alla Roma.
La tifoseria si sente nuovamente presa in giro perché “Anche se è Astori e non Thiago Silva” la Lazio ha bisogno di rifondare il reparto difensivo e il giocatore del Cagliari aveva mostrato la volontà di vestire la casacca della Lazio.
Ma ieri pomeriggio la bomba che non ci si aspetta: trattativa con la Lazio saltata, rinnovo simbolico con il Cagliari e inserimento deciso della Roma. I tifosi non ci stanno e si sfogano sui social, ma saturi decidono di andare a parlare direttamente con Tare, che si trova ad Auronzo, per capire le strategie future sul mercato del club.
“È un’umiliazione inaccettabile, una questione di principio. Astori va alla Roma dopo averlo trattato per due mesi“, queste le parole di un ragazzo che ha preso parola. Tare risponde: “Avevamo un accordo con il giocatore e il Cagliari oggi alle 12. Poi Astori mi ha chiamato dicendomi che era in confusione perché gli era arrivata voce che avevamo mollato. Io gli ho spiegato che l’accordo c’era e con tutti. Siamo stati corretti e non è come hanno detto i giornalisti. Non è vero che è fatta con la Roma, non ha firmato. L’unica cosa certa è che ha prolungato il contratto con il Cagliari. Ci proveremo ancora, dipende da lui e noi contiamo ancora di portarlo alla Lazio”.
I tifosi però chiedono anche perché non dia le dimissioni e il ds dà risposte anche in questo caso: “Aspettiamo fine mercato e poi vediamo. Ci metto la faccia, sono qui per dirvi la verità. Sono consapevole che ci servono due difensori, vediamo alla fine del mercato se non avremo raggiunto gli obiettivi prefissati: sono pronto a dimettermi. Astori alla Roma? Ve lo ripeto è stato un colpo basso. Hanno cambiato qualcosa all’ultimo”.
Una signora non ci sta e fa notare che “Direttore, voi fate sempre così… arrivate a fine mercato. Poi vendete i pezzi importanti e non ricomprate nessuno. Così è stato con Hernanes e così sarà con Candreva”. Tare sull’argomento è categorico: “È una promessa, signora, non partirà nessuno, nemmeno Candreva. Lei a fine mercato può venire qui da me e sarò pronto a dimostrarle che so rispettare una promessa”. Stretta di mano tra i due, ma i sostenitori biancocelesti adesso hanno paura di rimanere con un pugno di mosche in mano.
Allora ecco che si chiedono notizie sulla trattativa per De Vrij: “Siamo andati in Olanda dopo aver avuto l’ok del giocatore. Il Feyenoord ci ha detto che non avrebbero venduto prima del Mondiale, ma che saremmo stati i primi ad essere chiamati come possibili acquirenti subito dopo. Invece altri club sono stati proposti al giocatore. Lo United? Non ha fatto firmare il ragazzo. De Vrij vuole venire da noi perché possiamo dargli più visibilità, più spazio e modo di giocare. Cosa accadrà? Vi anticipo una cosa. Il 31 luglio avremo un contatto con il club e ci devono dare una risposta: o dentro o fuori”.
Finito l’incontro con i tifosi sembra che Tare, dopo aver sentito telefonicamente Marroccu e l’agente di Astori, si sia messo in viaggio verso Sappada, sede del ritiro della squadra sarda, per avere un quadro preciso della situazione. Finito il confronto sembra che la decisione finale spetti proprio ad Astori, ma la Roma resta in vantaggio.