Circa i livelli di assistenza sanitaria sono solo 8 le Regioni che, in base ad un report del ministero, possono essere considerate virtuose: Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria e Veneto. Al contrario, la maglia nera di questa speciale classifica spetta alla Campania, seguita da Lazio e Molise. Ma sotto la lente d’ingrandimento sono finite anche quella a statuto speciale e la Sicilia, in quanto fruitrice del “fondo sanitario”, alle quali viene sottratto in caso di inadempienze il 3% dello stesso. I dei principali aspetti di criticità rilevati riportati nel report del 2012 sono sintetizzati nella mancata riorganizzazione dei punti di nascita, nell’insufficiente monitoraggio dei tempi d’attesa e nella carenza dell’assistenza domiciliare e residenziale. Basilicata e Umbria in particolare peccano sul primo punto – quello sulle nascite -mentre la Campania, il Lazio e il Molise sul secondo e i terzo, in relazione ad una mancata strategia del piano di rientro; l’appropriatezza dell’assistenza domiciliare, inoltre, risulta uno dei punti di maggiore criticità, soprattutto per anziani e disabili.
Nel frattempo vanno avanti i lavori sul Patto della Salute 2014-2016 tra lo Stato e tutte le Regioni. Tutto lascia pensare che l’accordo con i governatori sarà siglato già lunedì, in virtù delle modifiche che ieri sono sorte necessarie. Per quanto concerne il fondo sanitario 2014 questo ammonterà a 109,9 miliardi, mentre per il 2015 è stato innalzato 112 miliardi; stanziati per il 2016, invece, 115,4, miliardi. Il sistema di divisione dei fondi premierà naturalmente le regioni più virtuose e capace di tenere sotto controllo la spesa, anche perché i risparmi derivanti dai fondi e attribuiti alle Regioni rimarranno nelle casse di queste. Rivisto anche il sistema dei ticket, che dovrà prendere in considerazione, e verrà modulato, in virtù del reddito e al nucleo familiare. Previsti nel nuovo patto anche l’aggregazione in maxi-ambulatori dei medici di base e gli ospedali di comunità, così da ridurre i ricoveri non necessari. Il numero di emergenza del 118, inoltre, verrà sostituito da quello unico del 112.
Roma, 4 luglio