Roma, 17 luglio 2014 – La redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato Luca Marchetti, professionista che lavora per Sky Sport, al quale ha chiesto le prime impressioni sulla Lazio che sta nascendo per la prossima stagione.
Luca, pochi giorni fa, durante l’incontro con la stampa, Pioli si è sbilanciato affermando che con “due centrali e nessuna partenza eccellente, possiamo giocarci l’Europa”. Cosa ne pensi? Come valuti questa prima uscita del tecnico, circa le ambizioni biancoazzurre?
“La valuto bene. Anzi, ti dirò: secondo me, basterebbe anche un solo centrale, tra quelli che leggo e che so la Lazio sta seguendo con intensità (De Vrij e Astori, ndr). Non ti nascondo che la Lazio che sta nascendo mi piace molto; ha comperato sul mercato italiano come da molto tempo non le succedeva, ha innestato giocatori di livello, penso a Parolo, in settori che dovevano essere puntellati. Mi sento di dire che sta facendo molto bene, muovendosi a tempo con i ritmi di mercato. Anche del centravanti serbo, Djordjevic, mi parlano bene, anche se io non lo conosco direttamente. Mi dicono, però, essere un duro da area di rigore, un lottatore, uno che non molla. In Italia abbiamo questa curiosa abitudine di credere riuscite e complete le squadre che arrivano al ritiro già ultimate: a parte il fatto che non ci riesce quasi nessun club, ma tempi e modalità del mercato sono oramai cambiati. Secondo il mio punto di vista la Lazio sarà protagonista del mercato fino alla sua conclusione. Sarà poi il campo, e solo il campo, a testare la bontà di quanto fatto: la concorrenza per la Lazio, nella conquista di un posto in Europa League, mi pare però oggettivamente molto alta“.
In & out: come pensi, invece, possa essere il mercato in uscita della Lazio? Ci si sta abituando al fatto che i biancocelesti possano fare mercato cedendo però qualche loro gioiello. Come vedi le posizioni di Lulic, Candreva e del tuo omonimo Marchetti?
“Credo che il portiere, dei tre, sia quello che ha le più alte possibilità di rimanere a Roma. Se pensiamo agli ultimi sei mesi della stagione, non si può dire che il valore del calciatore sia così salito da creare un’asta per le sua prestazioni. Credo anche che lui stesso abbia molta voglia di rivalsa e di far vedere nuovamente tutte le sue qualità che non scopro certo io e che lo avevano portato nel giro azzurro. Candreva e Lulic sono, sì, le pedine pregiate di questa squadra ma Lotito, come sappiamo, i giocatori se li fa pagare molto, coerente col suo punto di vista. Complice però la situazione economica che coinvolge anche i nostri club, al momento, non vedo chi possa presentare a Tare e Lotito quella famosa “offerta indecente”. Il mercato però, come dicevo prima, è lungo e sempre carico di sorprese“.
Cosa mancava alla Lazio lo scorso anno? Quale lacuna pensi si possa trascinare dalla scorsa stagione?
“La scorsa stagione è stata una stagione complicata per la Lazio sotto molti punti di vista. Credo che la società, almeno per la parte dedicata al campo e al parco giocatori, si stia muovendo con profitto. Ripeto, l’innesto di Parolo a centrocampo fa fare al reparto, ma non solo a quello, un salto di qualità. Non dimentichiamoci della maturità di Ledesma e del fatto, non secondario, che il Mondiale brasiliano restituirà un Lucas Biglia migliorato e più responsabilizzato. Pensate poi a Miro Klose, alla ventata di ulteriore esperienza che immetterà nello spogliatoio. Senza le coppe europee, poi, la Lazio avrà modo di ritrovarsi e di poter puntare agli obiettivi stagionali con minore assillo e, probabilmente, maggiore lucidità“.
Concludendo, un tuo parere sulla difficile situazione che si vive tra società e tifosi: ad oggi sono stati staccati pochissimi abbonamenti. Che impressione ti sei fatto?
“Guarda, a Roma ho studiato cinque anni, vivendoci benissimo e imparando a conoscere la piazza, unica e inimitabile nel suo genere. Credo che quanto sia accaduto lo scorso campionato, con la curva prima, e poi lo stadio lasciato vuoto, sia la spia di una frattura insanabile. Sono lontano ormai dalla Capitale per vivere quotidianamente gli umori e gli equilibri dell’ambiente biancazzurro, ma non credo che ci sia una possibilità di ricucire quello che, ai più, pare essere uno strappo in piena regola. Il calcio è, ancora una volta, strano e pronto a smentirti; se ricordo bene la Roma dello scorso inizio campionato era contestata a piè sospinto, poi i risultati positivi, al netto della diversa composizione delle due rose, hanno fatto da medicina. Guardando, però, la situazione in casa Lazio, viene da pensare che non sempre sia così“.