Roma, 23 luglio 2014 – “Un massacro sotto gli occhi di tutti, specialmente di chi lo vuol vedere”. Questa la dichiarazione della rete che fa riferimento alla sigla “Antifascisti e antifasciste di Roma“, questa l’affermazione utilizzata quale definizione per descrivere le azioni militari di Israele a Gaza, accompagnate dall’invito quindi ad una manifestazione pro Palestina di solidarietà.
Appuntamento a Piazza Vittorio – partirà alle ore 18:00 di domani il corteo “al fianco di chi resiste in Palestina contro il colonialismo di Israele“. “Sessantasei anni di colonialismo brutale – riporta il comunicato – sono 24.161 giorni di colonialismo brutale. Massacri, prigionia, deportazioni, segregazione, campi profughi e diaspora in 66 lunghi anni che non si può ridurre a una guerra tra Hamas e lo stato israeliano. Giornali e televisioni, seppure con sgomento davanti all’ennesima carneficina, stanno accettando la solita tesi difensiva di Israele. Ogni giorno l’informazione rende totalmente invisibile il colonialismo sionista e tutta la popolazione palestinese che, quando uccisa tra i bombardamenti incessanti, viene considerata un ‘danno collaterale nella guerra contro il terrorismo di Hamas”. Secondo il gruppo romano quello che sta avvenendo nella Striscia di Gaza è “Un massacro, sì. Questo è sotto gli occhi di tutti, specialmente per chi lo vuol vedere. Non bastano foto di corpi dilaniati, giovani o meno che siano, o edifici distrutti a raccontare l’ennesimo violento attacco di Israele alla Striscia di Gaza. Non basta romanzare o indurre a compassione intorno una manciata d’immagini strazianti, con il calcolo gelido che quella foto ‘venda o che faccia il giro del mondo, regalando qualche migliaio di clic al sito web di riferimento“.
La Striscia di Gaza non è un isola – “….un pezzo di terra palestinese che tutti i media acconsentono a tener separato dalla Palestina quasi fosse un’isola, è stata occupata dai coloni e dall’esercito israeliano fino al 2005 e successivamente messa sotto assedio militare in tutte le frontiere: terra, mare e cielo. ‘Protective edge’ è solo l’ultima accelerazione della polizia etnica della Palestina perché il progetto sionista vuole: conquistare tutte le terre palestinesi, espellere, uccidere o costringere alla schiavitù la popolazione palestinese, e saccheggiare tutte le risorse, tra cui gas, acqua e terre coltivabili«. Una nota con in paertura parte di una poesia di Rafaeef Ziadah: »Today, my body was a Tv’d massacre that had to fit into sound-bites and word limits filled enough with statistics to counter measured response“.