Sul destino della Multiservizi ora è caos vero, con la maggioranza che si spacca in due dopo le dichiarazioni in un primo momento rassicuranti di venerdì scorso del sindaco Marino. Sel, infatti, ha disertato il consiglio in forma di protesta contro la Cattoi. Coratti e Panecaldo si sono scagliati direttamente contro la Giunta Marino. Improta: “Rispondo per me, ma se siamo così qualche errore c’è stato”
E’ successo di tutto, ieri, in Campidoglio, con la Cattoi ormai presa di mira in quanto ritenuta una delle principali responsabili della situazione di incertezza in cui verte la Multiservizi. Mancate promesse che hanno portato in seguito all’occupazione dell’aula Giulio Cesare da parte dei dipendenti della municipalizzata. Ma è stato in tarda serata che la situazione è definitivamente esplosa, insieme alle insofferenze di alcuni esponenti della giunta nei confronti del sindaco Marino. Insomma, la maggioranza si è di fatto spaccata. Corsetti, dal canto suo, ha rincarato la dose dicendo che potrebbe togliere la fiducia alla maggioranza.
L’unica che ha provato a serrare le fila dei capigruppo è stata l’assessore Cattoi, che si è difesa dietro a quanto dettato dal Cns, che avrebbe dovuto assorbire la Mutiservizi e quanto delineato dalla convenzione Consip. Un nodo centrale che dovrebbe essere sciolto nelle prossime ore in virtù delle dichiarazioni di Marino di venerdì scorso, rassicurazioni che erano state accolto dai lavoratori dell’azienda con un sospiro di sollievo. Ora però il clima di fiducia è sceso sotto il livello di guardia e di porre fine all’occupazione dell’aula Giulio Cesare non se ne parla.
“Ci siamo sentiti prima offesi dalle parole dell’assessore alla Scuola, Alessandra Cattoi, quando ci ha denigrato pubblicamente con dichiarazioni mai smentite sul nostro modo di lavorare”, spiegano i lavoratori. “Ci ha poi umiliati e derisi da questo atteggiamento che ci sta distruggendo fisicamente e psicologicamente. Stiamo portando avanti la protesta da un mese, con sit-in e manifestazioni dal Campidoglio a via Capitan Bavastro, sede dell’assessorato alla Scuola, dal Parlamento alla sede dei partiti, siamo andati al congresso del Pd e persino a piazza San Pietro, tutto per mantenere un posto di lavoro, per consentire alle nostre famiglie di poter continuare ad avere uno, se non due stipendi, da un’azienda che ci ha sempre pagato con regolarita’. Sono stati dati numeri completamente sbagliati, e se non era per le nostre proteste si stava affidando un appalto con centinaia di lavoratori abbandonati. E ancora oggi, al di la’ di rassicurazioni verbali, non sappiamo che fine faranno, nonostante i nostri continui appelli, tanti nostri colleghi. Ripetiamo che nessuno ha detto una parola sulle condizioni economiche che ci troveremo ad affrontare e sulla solidità delle cooperative a cui ci vorrebbero affidare”.
E sulla decisione degli esponenti di Sel di disertare il consiglio: “Mancano ancora risposte fondamentali su temi importanti per i cittadini romani -spiega il capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola – Finchè queste non arriveranno, insieme alle proiezioni sugli effetti del piano di rientro sui cittadini, non prenderemo piu’ parte al consiglio comunale: non occupiamo l’aula ma la disertiamo”. Una protesta che i quattro hanno deciso di interrompere dopo il clloquio con l’assessore Cattoi.
Corsetti, invece, ha parole di fuoco per il sindaco e la sua giunta: “Se l’assessore Cattoi dovesse rispondere alla questione Multiservizi in maniera diversa dall’indirizzo dato dall’Assemblea capitolina, io ritirerò il mio sostegno al sindaco e all’amministrazione. Sono sicuro che questo non sarà necessario, ma devo farlo per tranquillizzare i lavoratori”.
Il comunicato di Coratti e Panecaldo, il primo presidente dell’asssemblea, il secondo coordinatore della maggioranza: “Gli amministratori di una città”, spiegano, “ed in questo caso la Capitale d’Italia, sono chiamati a governare e a prendersi le responsabilità di dare soluzioni alle controversie. Invece da giorni, come nel caso della vicenda Multiservizi, siamo costretti a subire, nell’assenza di chiare spiegazioni da parte dell’amministrazione comunale, una situazione che sfiora il paradosso. Ci troviamo ad essere, nostro malgrado, sottoposti ad un assedio pressoché ininterrotto del Campidoglio da parte di lavoratori che chiedono certezze per la loro attività lavorativa. Da settimane assistiamo purtroppo, ad un incessante e continuo rimpallo di responsabilità da cui trapela imperizia , inesperienza, pressappochismo, poca considerazione dei lavoratori e scarso rispetto dell’aula che da giorni invece, puntualmente, ha votato una mozione di indirizzi in conformità con il decreto ‘Salvaroma’ nella quale si individua un percorso inequivocabile per uscire da un impasse insostenibile sia per i diretti interessati che per il comune. Un ulteriore tavolo tecnico aperto a tutte le forze politiche, come quello proposto, sembra a questo punto del tutto superfluo. Si dia immediatamente corso al pronunciamento dell’Assemblea Capitolina”.
La risposta per Coratti e Panecaldo arriva in serata dal’assessore per la mobilità Improta: “Io rispondo per me, però sicuramente qualche errore dev’essere stato fatto, se stiamo bloccati da dieci giorni qualche errore c’è stato di sicuro”.
Roma, 2 luglio