Roma, 12 luglio 2014 – Un ragazzino di 12 anni, preso per il collo, sollevato da terra e sbattuto contro il muro. In base agli atti dell’inchiesta, che ha portato sul banco degli imputati un professore sessantenne della Scuola media Inferiore “Michelangelo Buonarroti”, l’Istituto che si trova in Via Puglie, è emerso che l’insegnante abbia scelto il modo sbagliato, per punire un alunno che ha avuto un atteggiamento indisciplinato durante una lezione.
Il docente, accusato di abuso dei mezzi di correzione e lesioni, è stato rinviato a giudizio dal gip Alessandra Boffi, su richiesta del pm Pantaleo Polifemo, ed è stato trasferito ad un altra scuola. Secondo gli inquirenti, il prof avrebbe perso la pazienza davanti ai continui comportamenti indisciplinati dello studente, ma invece di alzare la voce e apporre una nota sul registro di classe, avrebbe aggredito il ragazzo. La versione della vicenda raccontata dal professore differisce però da quella della Procura. Secondo il sessantenne, non c’è sta alcuna aggressione ma solo una strigliata un pò colorita.
La vicenda risale al 7 marzo 2012. Il professore sta tenendo una lezione di matematica, in una classe di seconda media, dove si trova un alunno irrequieto, che nonostante i rimproveri continua a interrompere il professore e disturbare. L’insegnante fa di tutto per placare l’animo dello studente, lo manda anche fuori dalla classe. Ma tutto è inutile, il ragazzo continua a disturbare la lezione. Poco prima il suono della campanella, il ragazzo afferra un elastico e con le dite lo utilizza come fionda e lo lancia contro la compagna. A quel punto il docente non ce la fa più. E qui le versioni imputato e inquirenti non coincidono. Secondo il prof l’alunno sarebbe stato preso per il colletto della maglietta e strattonato. Secondo gli inquirenti il prof avrebbe preso per il collo il ragazzo, sollevandolo da terra e sbattuto contro il muro. Il ragazzo finisce al pronto soccorso dell’Umberto primo dove gli hanno diagnosticato lesioni guaribile in due giorni.