Roma, 28 luglio 2014 – Dopo lo scambio embrioni avvenuto al Pertini, la coppia che ha deciso di portare avanti la gravidanza ha deciso di rispondere alle dichiarazioni dei genitori biologici, i quali si sono dichiarati pronti nel registrare all’anagrafe i bambini come propri.
La replica su Stampa e Repubblica – La coppia ha affermato di volersi battere per tenere i gemelli: “I bambini sono nostri figli, li alleveremo noi e non abbiamo intenzione di dividerli con nessuno. Nutriamo un sentimento di sincero dispiacere per l’ altra coppia. Ma, dopo l’imperdonabile errore commesso dall’ospedale, non potevamo certo rinnegare quelle due creaturine nel grembo di mia moglie. È lei la vera madre. È lei a nutrirli attraverso il cordone ombelicale. E io sono il padre che già li coccola sin dal primo momento“.
Genitori non biologici – Attualmente non mi pongo il problema. Tanto più che è necessaria una pratica di riconoscimento della paternità. E per quello ci batteremo in tribunale. Ora voglio solo pensare alla salvaguardia dei bambini. La paura che un giudice possa toglierci i bambini? Quella c’è. Ma il vuoto legislativo in materia è dalla nostra parte. Noi eravamo disponibili ad incontrare l’altra coppia, ma alla nostra richiesta di conoscere il motivo del confronto si sono negati. Abbiamo fiducia nel diritto naturale – ha proseguito la coppia – si deve apprezzare il grande coraggio e la coerenza di una madre che ha scelto di dare la vita piuttosto che farsi coinvolgere in un procedimento giudiziario“.