Roma, 21 luglio 2014 – Da questa mattina i lavoratori della Roma Tpl, società che gestisce oltre il 20 % delle linee urbane, sono in Piazza del Campidoglio per manifestare contro l’ipotesi di licenziamento di 330 autisti come conseguenza del taglio del 10% sul corrispettivo economico imposto dall’Amministrazione Capitolina per razionalizzare e riorganizzare il Tpl romano.
“Siamo una società che fa 30 milioni di km l’anno di trasporto urbano. I tagli messi in atto dall’assessorato alla Mobilità hanno fatto sì che la società dichiarasse un esubero di 338 persone, 258 solo autisti e il resto amministrativi. Al di là del taglio – ha spiegato Marco Rodari, Rsu Filt Cgil – per noi non c’è esubero perché già eravamo sotto organico e troviamo assurdo che il Comune invece di investire nel trasporto pubblico riduca gli investimenti. Siamo una società privata che ha vinto regolarmente una gara d’appalto per il Comune e oggi chiediamo di essere ricevuti dal sindaco perché domani è l’ultimo giorno utile della procedura di licenziamento e quindi sapremo con certezza i numeri del personale che verrà licenziato“.
Ma ad andare giù duro è il Pd romano con Francesco Proni. “La Roma Tpl invece di ricattare l’Amministrazione Comunale, attraverso i licenziamenti, per un taglio in linea con altri tagli a salvaguardia della sostenibilità di tutto il sistema del Tpl romano, dovrebbe ottimizzare il servizio, ricordare i propri adempimenti contrattuali come il completamento del rinnovo del parco veicolare e rivedere la dislocazione degli autobus nelle rimesse vicine alla zona di esercizio. Questo per ridurre i kilometri che gli autobus percorrono in ‘fuori servizio’, in uscita e al rientro dei depositi, diminuendo cosi i consumi di carburante e l’inquinamento atmosferico come previsto dal capitolato d’appalto. Il Pd Roma sostiene la razionalizzazione voluta dall’AC che non scarichi i danni di errori passati sulle famiglie dei lavoratori a cui va la nostra solidarietà“.