Roma, 24 luglio 2014 – Lo stadio della Roma continua a far parlare la politica. A dire il suo no stavolta è il deputato di Sel Filiberto Zaratti: “L’area dove dovrebbe nascere il nuovo stadio della Roma è situata in un’ansa del Tevere, ed è classificata nel Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Lazio come area di esondazione. Inoltre è interessata da vincoli paesaggistici volti al mantenimento e alla conservazione di paesaggi naturali e da altri vincoli di in edificabilità assoluta. Basterebbe questo per scoraggiare la costruzione di un’opera pubblica in quel luogo”, dice nell’interrogazione parlamentare presentata alla Camera dei Deputati sul nuovo stadio del del club giallorosso.
“Ma come se non bastasse – prosegue il deputato di Sel Zaratti – e visto che chi finanzia deve riprendersi i soldi dell’investimento, oltre all’impianto sportivo e le cubature commerciali ad esso collegate, verrebbero previsti circa 1 milione di mc di nuova edificazione a destinazione uffici, alberghi e centri commerciali a compensazione delle opere di urbanizzazione ed infrastrutturazione a carico del privato, che mai farà ma ce ne accorgeremo solo dopo la costruzione dello stadio. In poche parole una nuova centralità urbana dal forte peso urbanistico, in deroga al Piano Regolatore di Roma Capitale, con elevato consumo di suolo, destinato a produrre un forte impatto ambientale e sull’assetto generale della mobilità di quadrante, grave ipoteca sul riconoscimento dell’interesse pubblico dell’opera“.