Roma, 30 luglio 2014 – In Italia non è stata presa ancora nessuna precauzione ma, secondo i medici che si stanno occupando del diffondersi del virus ebola dalla Liberia verso i paesi occidentali, lo stivale, come altri paesi occidentali devono quanto prima avviare le profilassi necessarie atte ad impedire la diffusione della malattia.
Due cittadini americani contagiati – Sono due i cittadini americani già contagiati dal virus. Fra questi, un medico che fino a poco tempo fa si trovava in Liberia per aiutare i pazienti infettati è un medico che aiutava i pazienti infettati in Liberia rimanendo lui stesso contagiato. Questo il comunicato dell’organizzazione umanitaria per la quale lavora. Secondo i medici, la terza vittima Patrick Sawyer potrebbe essere invece causa di una diffusione mondiale della malattia, avendo questi viaggiato su due voli quando già il suo organismo aveva inoculato il virus in questione.
Massimi livelli di allerta – Sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna i livelli di allerta sono già ai massimi livelli e, per l’occasione, sono stati aumentati i controlli negli aeroporti e negli ambulatori ospedalieri. In Gran Bretagna, è stato lo stesso Ministero della Sanità ad invitare i medici a non sottovalutare nessun sintomo nei loro pazienti.
Epidemia pericolosa – Per il Bel Paese, il virus potrebbe arrivare dal mare con le migliaia di immigrati che sbarcano quasi quotidianamente sulle coste e provenienti dal continente africano. In virtù della diffusione quindi del pericolosissimo virus, in queste ultime ore si sta procedendo al ricollocamento dei profughi su tutto il territorio nazionale. Di contro, questa operazione più che scongiurare la diffusione dell’ebola, però, potrebbe in realtà aumentarne la diffusione nel caso di pazienti già contagiati dal morbo.