Roma, 6 agosto 2014 – Ciambelloni, torte, marmellate, vari tipi di thè e tanto altro. E tutto illimitato. Sì, perché all’AntiCafè si paga non la consumazione ma il tempo. Si tratta dell’innovativo bar che ha da poco aperto a San Giovanni (via Veio 4b), dove il conto si paga in base al tempo trascorso nel locale e non in base a ciò che si mangia (o beve).
Certo, se si vuole entrare solo per consumare un caffè o un cappuccino e andare subito via, si paga solo la singola consumazione. Ma altrimenti no. Le tariffe? Quattro euro per la prima ora, 3 per la seconda, 14 per un giorno e 200 per un mese “all you can stay”. E il prezzo comprende anche l’uso, tra le altre cose, di rete wifi, proiettore, del fax, stampante, scanner, libri, giochi da tavolo e tanto altro. E ovviamente non c’è obbligo di consumazione. Qui volendo si può venire anche con il cibo portato da casa, con frutta e tanto altro a disposizione.
L’idea del bar ‘a tempo’ è di tre giovani, due ucraini e un italiano, tutti con laurea in discipline economiche, che si sono ispirati agli “ziberflat” russi (in italiano, “orologio”). Un concept studiato per “chi non può pagare l’affitto di un ufficio o per chi studia in compagnia – spiega il socio Leonid Goncharov a La Repubblica – ma qui abbiamo anche spazi riservati a meeting ed esposizioni e divani per far sentire a casa anche chi vuole solo bere un caffè, che poi è lo scopo di ogni bar“. Il primo esperimento a Parigi, vicino al Louvre. Vittorio Montesano, altro socio, è sicuro del successo dell’AntiCafè nella Capitale: “Un bar del genere, di respiro internazionale, in un momento in cui studenti e professionisti si sentono cittadini del mondo, mancava qui nella Capitale“.