Roma, 1 agosto 2014 – Il Bilancio 2014 approvato nella notte non va giù neanche ad Alfio Marchini, che aveva corso insieme a Marino e Alemanno per la carica di sindaco alle scorse comunali: “Abbiamo votato contro il bilancio perché nel suo complesso è un documento che non contiene alcuna decisione né tanto meno alcuna idea in grado di far ripartire lo sviluppo economico e sociale di Roma. Un desolante esercizio ragionieristico che porterà più tasse, meno servizi e nuova disoccupazione. Se a questo si aggiunge una maggioranza e un Sindaco che si guardano come il cane e il gatto, il futuro – senza nuove elezioni – sarà per i romani solo un lungo calvario senza alcuna speranza“.
Contrario anche Dario Rossin, consigliere capitolino di Forza Italia: “Il bilancio approvato la scorsa notte dalla maggioranza capitolina mette i brividi: aumentano tasse e tariffe; non c’è progettualità per Roma, tant’è vero che in molti dalla sinistra parlano già di correzione del testo nei prossimi mesi; c’è un accanimento contro le famiglie, sono scarsissime le tutele per le fasce meno abbienti della popolazione. Il nostro contributo attraverso diversi ordini del giorno ha permesso in alcuni casi di apportare migliorie sensibili, tutelando le categorie più esposte ai rischi della crisi economica, come i padri separati, o di indicare criteri di legalità nella stesura del Prip; e ancora, contribuendo all’esenzione della Ztl per categorie disagiate, residenti, pendolari e forze dell’ordine. Inoltre, attivando forme di tutela per i lavoratori del Comune di Roma nell’ormai nota vicenda del salario accessorio, o nella stabilizzazione dei precari e dipendenti anche delle municipalizzate romane a rischio licenziamento. In definitiva questo primo vero bilancio di Marino è assolutamente fallimentare, e lo dice la sinistra stessa che con una manovra d’Aula ha sostanzialmente riscritto in 100 pagine la delibera di fatto ‘ricusando’ il sindaco e la sua Giunta, ormai commissariati dall’alto dal premier Renzi, e dal basso dalla maggioranza dell’Aula Giulio Cesare“.