L’11 agosto 1943, in Umbra si ricorda il bombardamento di Terni, una città che prima di allora mai si sarebbe aspettata di essere ripetutamente trivellata dalle bombe anglo-americane.
Terni era sede di qualche importante industria bellica, e se come obiettivi militari fossero state scelte tali fabbriche potremmo anche comprendere il bombardamento, nonostante la guerra sia comunque sempre crudele, però gli anglo-americani bombardarono case di civili, di povera gente che iniziava a soffrire le restrizioni della guerra, una guerra che neanche voleva più.
Gli anglo-americani erano amanti dei bombardamenti facili, dove non c’era fuoco nemico, dove nessuno immaginava di essere bombardato all’improvviso, già ne sapeva qualcosa Roma e il quartiere San Lorenzo.
Fu così che la mattina del 11 agosto 1943, a Terni suonò una prima sirena, erano le 8.15, qualche abitante si rifugiò nei sotterranei, ma non si videro ancora aerei, in molti neanche credevano che lì si potesse verificare un allarme. Era giusto un avviso, alle 10.13 il fischio delle sirene si ripeté, questa volta senza smettere, sbucarono dodici veicoli Alleati che iniziarono a bombardare la città per quattro minuti ininterrotti, ma l’incubo non era ancora finito, a mezzogiorno si rifecero vivi altri 32 aerei, sganciando bombe per altri quattro minuti.
Terni era devastata, due terzi dei sopravvissuti lasciò la città, rifugiandosi chissà dove.
Gli americani avevano ancora voglia di mostrare i muscoli, e per Terni i bombardamenti continuarono anche nei mesi successivi, si registrarono almeno 57 incursioni aeree, qualcuno disse anche 108. I morti registrati furono 1.018, vittime di un’altra strage senza senso.
Rpma, 11 agosto 2014.