Storie di ordinari disservizi. A farne le spese una donna diversamente abile sulla sedia a rotelle costretta a rinunciare a salire sull’autobus della linea 213 per l’impossibilità dell’autista della linea Tpl di attivare la pedana per disabili in quanto sprovvisto della chiave per avviare il meccanismo.
Le immagini della vergogna sono state registrate questa mattina su viale Palmiro Togliatti, zona Centocelle. I problemi si sono verificati alle 10,30 quando la diversamente abile, in attesa del bus 213, ha fatto i conti con la pedana del mezzo pubblico. A cercare di aiutarla il conducente della linea Tpl che da largo Preneste arriva all’Alessandrino e viceversa. Assieme a lui un’altra passeggera.
Degli interminabili minuti di disagio che proseguono con l’arrivo di un altro bus, il 543, con la autista dello stesso a scendere per cercare di aiutare il collega e la donna disabile a salire sul 213. Un aiuto non sufficiente alla donna, costretta a vedere il mezzo pubblico partire senza di lei in attesa di quello successivo, forse dotato di chiave per attivare la pedana.
Una scena identica si era manifestata lo scorso 18 giugno quando la ‘pasionaria‘ Micaela Quintavalle diffuse sul proprio profilo Fb le foto di un disabile impossibilitato a salire su un mezzo pubblico sulla via Laurentina. Trenta minuti di attesa sotto il sole con il 46enne che poi riuscì a salire sul bus dopo non poche difficoltà.
Una odissea comune a molti disabili della Capitale, come denunciato empre lo scorso giugno da un altra persona diversamente abile, Claudio Palmulli, 27enne affetto da tetraparesi spastica neonatale, figlio di Maurizio, il popolare “Mister Ok” che da 26 anni, ogni Capodanno, si tuffa nel Tevere. Un viaggio della speranza da Acilia a piazza di Spagna con il 27enne a raccontare due due ore di disservizi. Stamane, infine, l’ennesima vergogna.