Roma, 3 agosto 2014 – E’ allarme a Roma, per il consumo di eroina tra i giovani. L’aumento è soprattutto durante l’estate. Secondo il Ceis (Centro italiano di solidarietà) vi è stato negli ultimi tre anni un aumento nel consumo di droghe, pari al 37 per cento, che coinvolgerebbe 50.000 persone tra i 13 e 48 anni.
Giovani vittime della droga – Il Ceis ha raccolto tutte le interviste fatte ai giovani con età compresa dai 12 ai 18 anni, dal 2011 ad oggi. Da tali interviste è venuto fuori, che la droga viene iniziata ad assumere in giovane età e non è previsto alcun orientamento alla prevenzione. In base sempre ai dati del Ceis, viene fuori inoltre che tre ragazzi su cinque hanno assunto almeno una volta, oltre alla cocaina, le nuove droghe sintetiche che oggi compongono il 70% del consumo nel mercato italiano, percentuale in costante aumento con 108 nuove sostanze psicoattive introdotte in Europa nel 2012 e non riconosciute illegali.
I ragazzi sono smarriti – “I ragazzi – afferma Roberto Mineo, presidente del Ceis don Mario Picchi – non trovando nelle istituzioni come la scuola e la famiglia un interlocutore adatto, ci hanno manifestato la loro difficoltà a trovare un qualcuno con cui affrontare questa tipologia di problematiche. Questo senso di smarrimento legato a un generalizzato e progressivo abbandono delle regole e la mancanza di ideali e valori, li porta ad avvicinarsi a questo tipo di trasgressione sempre più presto”.
“Un milione di sequestri di droghe illecite in Europa – aggiunge Mineo – mostrano come questo business sia ancora fortissimamente diffuso e metta in pericolo i nostri giovani. La nostra vita frenetica, legata alla difficoltà di trovare momenti in cui realizzarsi, porterà a riutilizzare la madre di tutte le droghe, l’eroina, che a differenza di altre sostanze, fa cadere in uno stato di torpore dei sensi e di rilassamento ma crea dipendenza sin dal primo utilizzo». «Questa nuova tendenza – sottolinea il presidente – andrà a colpire in particolare i giovani privi di ogni tipo d’informazione e tutela, ma già da tempo il centro italiano di solidarietà don Mario Picchi si è allertato e abbiamo messo in atto degli strumenti di prevenzione”.