Roma, 8 agosto 2014 – Sulla possibile diffusione del virus Ebola in Italia, di fatto “L’Italia non corre rischi concreti di diffusione del virus Ebola sul territorio nazionale, sia per i ridotti scambi esistenti con i 3 paesi africani colpiti dall’epidemia (Liberia, Guinea e Sierra Leone) sia perché i tempi di incubazione dell’infezione, che sono al massimo di 21 giorni, sono inferiori a quelli di avvicinamento e traversata verso le coste italiane da parte degli immigrati provenienti dal Centro Africa. Ma anche se il rischio è remoto, non bisogna abbassare la guardia“. La nota arriva direttamente dall’Amcli (Associazione italiana microbiologi clinici).
L’Italia sa come fronteggiare il virus – – L’Italia “è in grado di fronteggiare sia sul piano diagnostico che assistenziale l’eventuale importazione dell’infezione dal focolaio africano, ed è impegnata in prima linea nella lotta contro l’epidemia, partecipando a un progetto della Comunità europea che ha consentito, fin da marzo, l’installazione in loco di un laboratorio mobile. L’Italia partecipa con altri Paesi europei al laboratorio mobile finanziato dalla Comunità europea. Su richiesta dell’Organizzazione mondiale della sanità il laboratorio è stato inviato in Guinea fin dall’esordio dell’epidemia, offrendo tecnologie e professionisti in grado di affiancare le autorità locali nella lotta contro la diffusione dell’infezione“.
Attività diagnostiche del laboratorio mobile – “Le attività diagnostiche svolte dal laboratorio mobile – spiega Maria Capobianchi, direttore del Laboratorio di virologia dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani e componente del consiglio direttivo Amcli – “sono fondamentali per identificare, assistere e isolare le persone infette, ricercare i contatti, riammettere nella comunità i sani e i guariti e, nel complesso, monitorare l’andamento dell’epidemia“.
Rete di monitoraggio assoluto – “In questa fase l’Italia ha una rete di monitoraggio di assoluta qualità che permette di seguire l’evoluzione dell’epidemia più importante sul piano numerico e più significativa per mortalità (oltre il 60%) degli ultimi anni. Lo sforzo che siamo tutti chiamati a svolgere è quello di assistere e aiutare le autorità locali a debellare la ritrosia e il sospetto con cui queste epidemie sono vissute dalle popolazioni locali e contribuire a monitorare attentamente l’evoluzione dell’infezione“, conclude Capobianchi.
Tonio Borg, commissario europeo alla salute – “Voglio rassicurare i cittadini che il rischio di virus Ebola nei territori dell’Unione europea è estremamente basso“. Parola del commissario europeo alla Salute, Tonio Borg, in un comunicato dopo l’annuncio dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’emergenza internazionale Ebola. Un rischio contenuto in quanto “poche persone dirette nell’Unione, potrebbero esser state esposte al virus e perché Ebola si diffonde per esempio solo attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei dei malati. Va anche sottolineato che l’Ue ha alti standard di assistenza sanitaria e prevenzione. L’Unione ha seguito la situazione in Africa occidentale per molti mesi e, nel remoto caso che Ebola arrivasse, siamo preparati a fronteggiare il virus“, dice Borg, e aggiunge: “Il mio pensiero va alle vittime e alle loro famiglie. Sono vicino alle comunita nella loro lotta e alle migliaia di persone in prima linea per combattere ebola, inclusi molti volontari dall’Unione europea“.