Roma, 5 agosto 2014 – “L’area centrale di Roma ha potenzialità assolute. Il lavoro che dobbiamo fare è di grande collaborazione. Anche per questo l’1 agosto ho firmato un decreto d’intesa con il sindaco Marino per la costituzione di una commissione, che insieme alle soprintendenze che ne hanno le competenze, elabori un progetto complessivo e condiviso tra ministero e Comune per l’area archeologica centrale di Roma“. Ad annunciarlo è il ministro dei Beni culturali e del turismo, Dario Franceschini, nel corso della presentazione del calendario di celebrazioni per il bimillenario della morte dell’imperatore Augusto.
“L’archeologia – spiega il ministro – è il terreno dove più di altri è sbagliato distinguere tra scavi ed esposizione. Il nostro patrimonio è una risorsa formidabile, ancora non sfruttata a pieno. E ricerca e tutela non sono in contrasto con la valorizzazione dei beni, anzi possono essere fatte bene in parallelo, utilizzando gli incassi per interventi necessari. Per questo, nella riforma del ministero è inserita la norma per la creazione di poli museali integrati. E questo vale ancora di più per Roma, la cui area centrale ha potenzialità assolute“.
La commissione è formata da tre componenti per il Mibact, ovvero il presidente Giuliano Volpe (attuale presidente del Consiglio Superiore dei Beni culturali e paesaggistici), Laura Ricci e Michel Gras. E da tre componenti per il Comune, come Tiziana Ferrante, Adriano La Regina e Claudio Strinati. Prima riunione, secondo le prime informazioni, a settembre. La commissione, secondo quanto si legge nel decreto, dovrà raccordarsi con le soprintendenze speciali dei beni archeologici e dei beni architettonici di Roma, con la direzione generale del ministero e con la soprintendenza ai Beni culturali della capitale. Tra gli scopi quello di “elaborare, a partire dalle linee guida del 2008, lo studio per un piano strategico per la sistemazione e lo sviluppo dell’area archeologica centrale“.