Roma, 2 agosto 2014 – Il menù di pesce batte la crisi sulle tavole degli italiani, con i consumi in aumento del 15-20%, merito dell’inflazione rimasta invariata rispetto allo scorso anno. Il tutto condito da una maggiore propensione nel frequentare i ristoranti durante l’estate, oltre che a passare più tempo in cucina. Questo, almeno, è quanto emerge da un sondaggio online condotto dalla Federcoopesca-Confcooperative, che stima in circa 120 mila tonnellate il consumo di prodotti ittici delle famiglie italiane da giugno ad agosto.
Il menù – Un menù variegato con diverse specie ittiche: al primo posto acciughe, naselli e triglie scelti (44%); il 30% preferisce vongole e cozze, mentre il 26% esprime una maggior preferenza per i per piatti a base di crostacei, legandoli al caldo e alle vacanze.
Come risparmiare – Per risparmiare bisogna sempre seguire la regola della stagionalità, afferma l’associazione. Il pesce di stagione garantisce infatti più freschezza oltre a far bene alle tasche, con risparmi fino al 30%. Ad agosto, in particolare, si possono trovare dentice, nasello, sogliola, triglia, acciuga, pesce spada, sardina, sgombro, ricciola, lampuga, tonnetti e alalunghe. Ma se il il budget non può o non deve superare i 10 euro al chilo, la scelta premierà pesce azzurro, cozze e vongole; più costoso il pesce bianco: per i naselli, le triglie, i dentici e le sogliole, si va dai 15 ai 30 euro al chilo, mentre per le ricciole ci vogliono tra 25 e i 30 euro al chilo.