Roma, 4 agosto 2014 – Leggere le avventure di Harry Potter aiuta i bambini a non avere pregiudizi. Secondo il Journal of Applied Social Psychology, le letture che hanno come protagonista il maghetto occhialuto aiuterebbe i più giovani a sviluppare maggior tolleranza nei confronti di omosessuali, transessuali e immigrati. Lo studio è stato condotto da quattro università coordinate da quella di Reggio Emilia.
Personaggio positivo – Le storie del famoso maghetto di Hogwarts, insomma, abituerebbero i ragazzi a vedere il mondo attraverso più prospettive, sviluppando un atteggiamento positivo nei confronti delle comunità lgbt o di diversa etnia. E a permettere questo, proprio l’identificazione con il protagonista della fortunata serie Harry, un personaggio positivo rispetto al cattivo di turno Lord Voldemort.
L’atteggiamento – In particolare, i ricercatori hanno analizzato i cambiamenti nell’atteggiamento dei ragazzi di scuole primarie, secondarie e college, che avevano letto i romanzi della Rowling. Del resto, i romanzi affrontano spesso il problema dell’intolleranza: il personaggio negativo Voldemort, il non accettare i mezzo sangue, i maghi non di sangue puro, le creature magiche come i goblin o gli elfi di casa, trattati come insignificanti. Al contrario, il personaggio di Harry invece tenta sempre di capirli, apprezzando anche le loro difficoltà.
Jk Rowling – “Ho voluto che Harry – spiega autrice dei romanzi – lasciasse il nostro mondo per trovare esattamente gli stessi problemi anche in quello della magia, come il cercare di opporsi alla gerarchia, l’intolleranza e questa nozione di purezza, che è una grande falsità ma salta fuori in tutto il mondo”.