Roma, 11 agosto 2014 – Tavecchio è stato eletto Presidente della Figc e al termine delle votazioni non poteva mancare un commento da parte di Lotito, che l’ha sostenuto anche durante la bufera di qualche settimana fa: “Una mia vittoria? Non è una vittoria di una singola persona, ma del calcio e della possibilità di rinnovarlo. C’è un programma e mi auguro sia condiviso anche con le componenti tecniche, me lo auguro perché per ora non hanno dimostrato disponibilità ad allargare il consenso. In tutte le associazioni ci sono posizioni maggioritarie e minoritarie. Mi sembra che i dati parlino da soli. La dialettica è salutare altrimenti diventa un regime. La dialettica messa in campo poteva avere toni diversi ma mi auguro che anche le componenti minoritarie assumano un senso di responsabilità e condividano, cosa che hanno già fatto a livello programmatico, la persona di Tavecchio . Abbiamo fatto una battaglia che a quanto pare era giusta visti i risultati: non abbiamo sbagliato a investire su Tavecchio. Ha vinto sul programma, sulla politica del fare, sulla condivisione delle leggi, sul fatto di aver dimostrato che contano più i fatti che le parole”.
Lotito non vuole essere considerato il regista della vittoriam ma un semplice sostenitore: “Non sono stato regista in nulla, ho sostenuto l’approvazione di un programma condiviso all’unanimità dalla Lega di A e recepito dalle altre leghe. Con coerenza l’ho portato avanti fino a oggi e i fatti ci hanno dato ragione. Tavecchio sotto la mia tutela? Non ne ha bisogno. È una persona autonoma e che può decidere per conto proprio. Il suo curriculum parla da solo e ha mostrato con i fatti cosa è stato capace di fare nella Lega Dilettanti. La ha trasformata e l’ha resa competitiva. Ritengo sia in grado di poter fare cose importanti anche in Federazione. Il Ct? Questo è un problema che verrà risolto la prossima settimana. Date tempo al presidente di fare delle scelte“.
Ha anche rilasciato qualche dichiarazione sul presidente uscente Abete: “Si è congedato con un discorso di alto profilo, tutelando l’indipendenza del nostro mondo, cosa che fino a ieri qualcuno ha cercato di mettere nelle condizioni che non potesse accadere“.
In seguito ha negato la frattura tra Juventus e Roma: “Cose infondate, nessun litigio o confronto serrato. Nulla. C’è stata una condivisione sul programma, non sulla persona. Il risultato elettorale ha deciso per Tavecchio presidente. La minoranza deve farsene una ragione quando c’è una maggioranza. Non ci sono vincitori e vinti, da lunedì in poi ci dovrà essere una compartecipazione al processo di cambiamento. Io vice presidente? Non è stato ancora discusso nulla sulla governance, ma ricordate che non contano le persone ma i programmi e le capacità di attuarli. Io sono già membro del comitato della Federazione. Il nuovo presidente organizzerà la governance e poi detterà scadenze e priorità. Una sarà quella del tecnico e dimostrare che non c’è più politica delle parole ma dei fatti”.