Roma, 2 agosto 2014 – Il Maddoff dell’oro, di punto in bianco era sparito nel nulla con nove milioni di euro, è stato chiesto per lui il rinvio a giudizio.
Il caso – L’uomo era amministratore della Fiordiconio Gold Spa: aveva un esperienza ventennale nel commercio dell’oro, e prometteva affari sicuri e proficui. La Fiderconio offriva investimenti in metalli preziosi, con una rendita a tasso fisso annua che andava dall’8 al 9,5%. Per parecchio tempo i guadagni promessi erano stati erogati. L’inchiesta si apre due anni fa quando l’uomo sparisce all’improvviso. Ad un certo punto, l’uomo non rispondeva più al telefono, cercando di evitare le richieste di risarcimento che lo avevano investito, quando da un giorno all’altro aveva smesso di corrispondere le rendite assicurate.
Il caso risale al 2012 – Il 13 novembre 2012 suo fratello si presenta in questura, queste le sue parole: “Maurizio è scomparso, non lo sento da quasi un mese. L’ultima volta che mia madre gli ha parlato al telefono lui ha detto: stai tranquilla, si risolverà tutto, mi farò sentire. Poi ha riattaccato”. Dopo giorni Ciombolini, venne ritrovato: aveva tentato il suicidio ed era ricoverato al Sant’Eugenio. L’uomo venne poi arrestato insieme alla socia in affari Maria Rita Ballante, ma poi rilasciato su decisione del Tribunale del Riesame.
L’uomo, Maurizio Ciombolini, aveva messo in atto una truffa come quella del criminale statunitense Bernard Madoff. Adesso con la socia Maria Rita Ballante, è molto probabile che finirà sul banco degli imputati con l’accusa di esercizio abusivo dell’attività finanziaria e truffa. Secondo il pm Corrado Fasanelli, che ha appena firmato una richiesta di rinvio a giudizio per i due indagati, Ciombolini e Ballante , si sarebbero presi gioco di diversi clienti, che sicuri di essere seguiti da professionisti affidabili, avevano tirato fuori dalle tasche centinaia di migliaia di euro per poi vedersi prosciugato il conto in banca.