Roma, 11 agosto 2014 – Lo storico dell’arte Tomaso Montanari ha chiamato stamani al telefono gli attivisti del Valle durante la conferenza stampa dopo la riconsegna della sala dell’antico teatro romano. “Provo ammirazione per chi esce dalla fase dell’occupazione del Valle. Con voi ho capito cosa significa l’espressione fare buon viso a cattivo gioco“. Montanari ha firmato con l’ex ministro della Cultura Massimo Bray, l’ex presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali Salvatore Settis e altre personalità una lettera per chiedere più tempo nel dialogo tra Valle e istituzioni. “Il cattivo gioco è quello del sindaco Marino , che sulla cultura appare inadeguato. Marinelli (assessore alla Cultura di Roma, ndr) rischia invece di essere l’ultima a uscire e a spegnere la luce. E poi c’è il cattivo gioco del ministro Franceschini, che fa il padrone silenzioso. L’unico annuncio del governo Renzi sulla cultura rischia di essere quello della chiusura del Valle. Ma faremo in modo che le porte del teatro non siano murate“.
Duro invece il commento sulla vicenda di Edoardo Sylos Labini, responsabile del Dipartimento Cultura di Forza Italia: “La richiesta di sgombero immediato del Teatro Valle è stata tra le prime iniziative promosse dal nuovo Dipartimento Cultura di Forza Italia. Quanto accaduto oggi a Roma rappresenta un tardivo ripristino di quella legalità offesa da tre anni di abusi in nome del cosiddetto ‘bene comune’ grazie alle complici omissioni di tutte quelle istituzioni che avrebbero dovuto assicurare il rispetto delle regole violate già tre anni fa. Apprezzamento per una soluzione avvenuta senza il ricorso allo sgombero coatto, attende ora che vengano chiarite e individuate le responsabilità civili, penali e amministrative dei protagonisti noti e occulti della vicenda, e di coloro che dovranno risarcire il danno erariale e gli interventi di ripristino e restauro del più antico teatro di Roma. Trattare ora su future soluzioni di collaborazione con gli occupanti, costituirebbe un ulteriore riconoscimento all’illegalità contrario all’etica verso quegli operatori che in questi 3 anni hanno subito una concorrenza sleale da parte del Valle occupato – afferma Sylos Labini – e un danno per tutti i lavoratori dello spettacolo che non comprenderebbero la conclusione di una vicenda che deve costituire un monito e non un esempio da seguire“.