Roma, 18 settembre 2014 – La replica del consigliere 5 Stelle, Emanuela Muccigrosso, sulla questione Asilo Nido che aprirà il prossimo 16 ottobre in via Liguria. Continua la nostra inchiesta fra i gruppi consiliari, circa le modalità di messa in funzionamento dello stesso e le eventuali critiche mosse alla persona dell’assessore Paola Scatena finita al centro della polemica.
Partiamo dal problema cardine, le rette. Sono davvero così alte?
“Le rette corrispondono a circa 450 euro per chi si avvale del tempo prolungato. Sì, la retta è molto alta. Alla ‘Nuvoletta”, un asilo privato di Fonte Nuova, la retta è di 380 euro. Ecco, personalmente a parità di prezzo, ma anche di rilevanza, preferirei mandare mio figlio lì, piuttosto che in un asilo sperimentale. Tornando alla struttura di via Liguria, 300 euro anche solo per mezza giornata, non è certo un prezzo anti-crisi. Per questo noi del Movimento 5 Stelle non ce la sentiamo di sostenere la politica dei prezzi che si sta adottando”.
Secondo lei, perché si è arrivati a questo errore di valutazione, allora?
“Vorrei precisare che noi da questa decisione siamo stati del tutto esclusi. Siamo stati convocati per la Commissione Sanità, con all’ordine del giorno la questione della Gesebu. Concluso il dibattimento sull’ordine del giorno, il presidente, Enzo Magnarella, ci viene comunicato in ?varie ed eventuali’, erano stati inseriti altri due punti: quello sull’asilo in questione e quello sulle biomasse. Essendo presente quale supplente il consigliere Valerio Novelli, questi ha avanzato delle rimostranze in quanto ci saremmo aspettati una seconda convocazione visti due temi così importanti, invece che vederli inseriti appunto in “Varie ed eventuali”. Come fosse una questione secondaria, insomma. A questo punto, dopo una serie di batti e ribatti, è uscita fuori la delibera di giunta riguardo il discorso delle quote, di cui siamo venuti a conoscenza per la prima volta. A questo punto, Valerio Novelli ha chiesto di poter usufruire di una copia di tale delibera, però non ricevendola perché, così ci hanno risposto, doveva essere ancora perfezionata. Siamo arrivati quindi al consiglio dell’8 agosto con i seguenti documenti: il regolamento comunale, fatto dalla precedente amministrazione e in minima parte ritoccato da quella attuale, consegnatoci due giorni prima del consiglio stesso, convocato d’urgenza. La delibera di giunta, al contrario, non l’abbiamo mai ricevuto e abbiamo potuto dargli una letta sul momento. Ci è stato risposto che dovevamo e potevamo scaricarla dal sito del Comune, ma nessuno ce lo ha detto. Inoltre, sul momento, ci è stato chiesto dal presidente, di fare un emendamento sul discorso delle rette, ma da persone serie quali ci riteniamo non ce la siamo sentita di decidere su due piedi. Nel senso che le modalità di determinazione di una retta equa avrebbe richiesto uno studio più approfondito e non una decisione affrettata. Non è un’asta“.
Serve uno studio di settore…
“Sì, bisogna rivolgersi a dei professionisti. C’è stata un po’ di approssimazione nel consiglio dell’8 agosto. A questo punto abbiamo votato contro la delibera sul regolamento, seppur fatto per lo più secondo criteri standard e naturalmente contro la delibera per quanto riguarda l’asilo nido, in quanto non siamo stati trattati come parte in causa”.
Sull’apertura secondo voi si è stati troppo precipitosi?
“Abbiamo aspettato per anni, poi le cose fatte in fretta e furia non vengono mai bene. Noi abbiamo premuto per un bando, quindi fare le cose come dovevano essere fatte. Ci è stato risposto che bisognava fare presto per non far slittare l’apertura, però mi domando: è possibile che si debba sempre lavorare in urgenza? Possibile che non si riesca a fare mai una cosa in tempo? Quattro cose sono state fatte e quattro cose sono state fatte in questo modo. La stessa cosa sta succedendo con la scuola di Via Brennero“.
Quindi cosa è accaduto?
“Siamo stati informati della necessità di ricorrere al cottimo fiduciario, che poi è diventato manifestazione di interesse all’interno del consiglio con estrazione a sorte, per poi essere sostituito di nuovo dal cottimo fiduciario all’interno del bando. Aspetto che va chiarito in quanto la manifestazione di interesse è stata verbalizzata in consiglio con votazione all’unanimità della maggioranza. Che poi sarà disattesa al ritorno delle vacanze. Noi, naturalmente, siamo contro tutta questa fretta. Inoltre, l’apertura di un asilo adibito a 60 bambini a solo 25, in via oltretutto sperimentale e un contributo comunale di 30 mila euro, mi convince che era il caso di aspettare un altro anno, aprendo così a 60 bambini. Senza contare che tutto sarebbe stato fatto alla luce del sole e senza destare sospetti se fosse stato fatto un bando regolare invece che avvalersi del cottimo fiduciario, che si presta a un certo tipo di illazioni e zone d’ombra. Senza contare che l’amministrazione di Buò è sempre accusata di un uso spropositato del cottimo fiduciario da quella che ora è alla maggioranza”.
Come darsi la zappa sui piedi?
“Appunto”.
La giustificazione può attribuirsi alla mancanza di risorse da parte del comune?
“Innanzitutto, sono 30 mila euro più il mobilio, questi per l’avviamento. Il fatto però è che con un regolare bando, avremmo potuto affidare la gestione dell’asilo ad una cooperativa per un tempo maggiore, mettiamo cinque anni e garantire l’utilizzo dell’asilo a pieno regime e quindi a 60 bambini. Ora, l’affidamento in via sperimentale è stato vinto dalla Lanterna di Diogene, ma questo non vuol dire che il comune pagherà i suoi dipendenti. La lanterna di Diogene ha fatto semplicemente un investimento e questo per solo 10 mesi, con il rischio di perdere l’appalto tra meno di un anno. Non c’è nessuna sicurezza da questo punto di vista. L’esborso, insomma, avrebbe avuto senso se il comune avesse gestito in toto l’asilo. In questo è però la Lanterna di Diogene ad averlo in gestione, non il comune. Inoltre, anche se è aperto a solo 20 bambini e per dieci, dobbiamo comunque garantire un servizio al top. Non sono delle cavie, per dare modo al comune di capire o no se può farlo o meno. Una precisazione: noi non ce l’abbiamo assolutamente con la suddetta cooperativa, non è questione di professionalità, anzi, abbiamo sempre avuto un buonissimo rapporto con loro. Quello che si discute è il sistema a monte. Per quanto ci riguarda, la Lanterna di Diogene ha tutte le carte in regola per adempiere all’impegno in questione. Ne siamo convinti. Ripeto, è il metodo che ha attivato l’amministrazione che ci lascia perplessi, non loro. Da questo punto di vista sono stati fatti una serie di errori a catena che hanno innescato un meccanismo a cascata per cui a un errore, secondo noi, ne è seguito un altro. Poi, per carità, noi sulla buona fede delle persone ci puntiamo, non tiriamo la croce addosso all’assessore, che riteniamo una persona estremamente pulita. Probabilmente alcuni errori sono stati dovuti agli attacchi ricevuto in relazione a come si stava gestendo la cosa. Spesso per cercare di mettere a posto le cose si fanno errori su errori”.
L’assessore ha spiegato che la fretta è stata dovuta anche, ma non solo, alla paura che la struttura venisse occupata come accaduto a Mentana?
“La struttura è lì da 15 anni,con altri 10 mesi non viene giù l’intonaco. Viene occupata? Bene, i 30 mila euro li avremmo potuti utilizzare, e forse anche meno, per un servizio di vigilanza per mettere in sicurezza la struttura. Oppure mettendo delle telecamera, che ci sarebbe costato molto meno dei 30 mila in questione. Tra l’altro, un sistema di sorveglianza servirà. A maggior ragione con i bambini all’interno dell’asilo. Perché non l’hanno occupato in questi 15 anni? Perché la devono occupare oggi? Rimango perplessa”.
Tornando per un attimo alla questione quote, l’assessore ha detto che per far fronte al problema, i cittadini potranno fare ricorso ai voucher di conciliazione per ammortizzare la spesa..
“Da questo punto di vista, il voucher sarebbe una piccola nota positiva dopo gli errori a cui ho accennato. Anche perché le quote in questione dovevano essere già determinate in base alla disponibilità reddituale, al modulo Isee. Almeno. Rimane comunque un palliativo. Rimane sempre addosso una sensazione di improvvisazione. Poi bisogna vedere come questi verranno assegnati e finanziati. Se sono quelli che stanno all’interno del progetto del Plus, oppure voucher che devono essere inseriti sul capitolato di bilancio. E in che misura nel caso arriveranno sia dall’uno che dall’altro.
Dipenderà dal bilancio?
Esattamente. Speriamo di averlo in tempo. Anche perché vogliamo avere il tempo di presentare in nostri emendamenti in tempo.
Grazie consigliere della sua disponibilità”
“Grazie a lei”.