Roma, 24 settembre 2014 – A Corcolle continua a rimanere alta la tensione dopo le due aggressioni avvenute in pochi giorni ai danni di due autiste. A parlare però sono anche chi opera su quelle linee, oltre ai cittadini esasperati. “Ho cominciato il mio turno alle 17.30 ma sono riuscito a salire su un autobus e a cominciare veramente a lavorare solo alle 19.30 perché tutti i mezzi erano rotti“, si sfogava ieri sera all’Ansa un conducente della linea 042. Alcuni testimoni, immigrati e operatori del Cara, dicono che la rabbia sarebbe esplosa a causa dell’abitudine “di alcuni autisti a saltare le fermate quando vedono tanti immigrati in attesa“. Ma la verità per il conducente è un’altra: “Mancano le vetture. Capisco che attendere per ore davanti ad una fermata sia una cosa che innervosisce e fa perdere la pazienza ma ci tengo a sottolineare che non è colpa nostra – spiega – La verità è che mancano sia mezzi che il personale. Sa come si dice dalle mie parti? Non si fa una guerra con più generali che soldati. Le dico questo perchè in un’azienda come l’Atac ci sono più dirigenti che autisti e mezzi. Ogni mezzo è dotato del satellitare che monitora tutti i percorsi e gli orari. Questa situazione è causata dagli scarsi investimenti dell’azienda non dalla scarsa volontà degli autisti“.