La breccia di Porta Pia o la presa di Roma, fu la battaglia per l’annessione di Roma al Regno d’Italia, in conseguenza segnò anche la fine dello Stato Pontificio, durato almeno 1000 anni.
Il desiderio di Roma Capitale – A desiderare ardentemente Roma come Capitale del nuovo Regno d’Italia, fu Cavour, affermando che riteneva “necessaria Roma all’Italia”, dall’altra parte, il Papa, non avrebbe mai rinunciato al suo potere.
Già Garibaldi, a suo tempo, aveva provato a prendere Roma, ma non ci riuscì. Per il Regno d’Italia però, si aprì una nuova possibilità, l’esercito francese era impegnato in un’altra battaglia, in cui si ritrovava a difendersi dall’attacco del neo Impero tedesco, la Francia era si alleata dell’Italia e dei piemontesi, ma era anche sempre stata devota a proteggere il Papa e il suo stato.
Ora che a Papa Pio IX veniva a mancare il suo alleato difensore, per il Reggio esercito era il momento giusto per tentare un nuovo attacco.
La battaglia – Il 10 settembre le truppe affidate al generale Raffaele Cadorna avanzavano verso le mura di Roma, 50mila uomini minacciavano la difesa pontificia, composta a sua volta da 13mila unità comandate dal generale Hermann Kanzler.
Prima di un qualsiasi attacco, le truppe di Cadorna sostarono per tre giorni davanti alle mura, in attesa di una risposta alla dichiarazione di resa inviata al Papa. Il 20 settembre 1870, dopo tre giorni di attesa, le minacce diventarono cannonate, l’esercito di Cadorna aprì così una breccia tra le mura, la famosa breccia di Porta Pia, da dove entrarono le prime unità italiane: fanteria, carabinieri e bersaglieri, iniziarono l’occupazione della città.
L’annessione di Roma – Circondato e in netta inferiorità numerica, Papa Pio IX, si rifugiò in Vaticano dichiarandosi prigioniero politico.
Roma fu annessa al Regno d’Italia, in meno di un anno, la Capitale d’Italia fu trasferita da Firenze a Roma. Papa Pio IX dichiarò inaccettabile la nuova situazione, rivendicando il fatto che la Chiesa aveva governato sulla città per secoli. Neanche la Legge delle guarentigie, che offriva delle garanzie al Papa, come l’usufrutto di certi beni nella nuova Capitale, servì a salvare la crisi ormai aperta tra Italia e Chiesa, nota come la Questione Romana, che durò sino al 1929, quando l’Italia fascista di Mussolini sistemò per sempre la questione, tramite la firma dei Patti Lateranensi.
Roma, 20 settembre 2014.