Roma, 9 settembre 2014 – Economia della Capitale in ribasso del 2%, mentre nel primo trimestre del 2014 le esportazioni hanno perso il 4%. Non arrivano buone notizie per Roma, ma non finisce qui: nuovo aumento delle ore di Cassa integrazione autorizzate nella prima metà dell’anno in corso. A dirlo è la Cna di Roma, che ha presentato oggi i suoi dati sull’edilizia.
Qualche segnale positivo però c’è: nel 2013 il valore complessivo della produzione è stagnante (-0,4%), gli operai delle imprese artigiane di settore hanno perso il 17%, le imprese di costruzione attive iscritte alla Camera di Commercio si sono ridotte dello 0,5%. Ma nel 2014 la riduzione rallenta: -6,5% gli operai Edilcassa, -0,4% le imprese iscritte alla Camera di Commercio sia nel primo che nel secondo trimestre; dovrebbe inoltre proseguire la ripresa degli investimenti non residenziali privati (+7,7% la crescita complessiva stimata per il 2013). A risollevare tutto però le opere pubbliche. I dati infatti indicano un consolidamento della ripresa avviata già nel 2013. In particolare gli importi, cresciuti dell’11% nel 2013, nei primi otto mesi del 2014 segnano un passaggio di scala rilevante, a quota 2,1 miliardi. Un risultato dovuto alla pubblicazione delle gare Consip per il global service di immobili adibiti in prevalenza a uffici nel comune (1,6 miliardi per 9 gare di importo superiore a 50 milioni) e a quella della Regione Lazio per il Multiservizio Tecnologico di immobili delle Asl.
“Si tratta di segnali importanti: il ruolo del facility management si conferma strategico – dice Carlo Bellioni, Presidente Cna Costruzioni Roma – ci preoccupa però il fatto che per rianimare il mercato provinciale si ricorra prevalentemente a interventi di grande dimensione, non accessibili alle piccole e medie imprese del territorio che possono ambire solo a opere di importi minori. A dare ossigeno alle pmi -continua Bellioni – potrebbe invece contribuire il Partenariato Pubblico Privato, il cui sviluppo è ostacolato però da procedure complesse e costose e dalla resistenza delle banche“.