Roma 12 settembre 2014 – Intervenuto in trasmissione radiofonica De Canio ha rilasciato una lunga dichiarazione sulla Lazio e subito ha difeso l’operato di Pioli dopo la sconfitta subita a Milano: “Ho sentito troppi luoghi comuni dopo la sconfitta della Lazio contro i rossoneri. Dire che a Milano non puoi giocartela a viso aperto con la convinzione di imporre il proprio gioco non ha senso. Potrei rispondere che se la Lazio si fosse difesa per novanta minuti subendo il goal nel finale avremmo sentito le stesse critiche al contrario. Invece la cosa più importante è darsi un’identità, un allenatore deve credere e aver fiducia nella sua filosofia di gioco. I ragazzi in campo ti seguono soltanto se riconoscono coerenza nel loro allenatore. E’ importante avere la capacità di perseguire nel proprio percorso tattico anche quando le cose non vanno bene, qualche risultato negativo non deve assolutamente far cambiare rotta. La Lazio è sempre stata un’ottima squadra. Ha giocatori di qualità che potenzialmente possono raggiungere risultati degni di rappresentare degnamente una tifoseria importante come quella biancoceleste. Però è importante, per i ragazzi, che si riesca a tornare ad una situazione di serenità e tranquillità, la squadra risente tantissimo di questa conflittualità tra tifoseria e società. I calciatori sono uomini e il calcio è un gioco, prima dell’aspetto economico c’è il divertimento. Un calciatore se si diverte in campo dentro di se sa che è capace anche di far divertire i tifosi. Con un ambiente favorevole migliora la condizione psicologica, e chi scende in campo si sente più tranquillo riuscendo anche ad esaltarsi e probabilmente rende molto di più di quello che è nelle sue potenzialità”.
De Canio si sofferma poi su Claudio Lotito e svela un retroscena di qualche anno fa, quando è stato vicino alla Lazio: “Lotito ha cercato a suo modo di correggere qualcosa nel rapporto tra tifosi e società che secondo la sua visione non funzionava. Giusto o sbagliato ha percorso la strada in cui credeva. Anche il suo approccio di rendere prioritario il discorso economico ha permesso alla Lazio di salvarsi dal fallimento continuando a vivere senza più doversi preoccupare di problemi finanziari o rischiare la sopravvivenza. Lotito l’ho incontrato personalmente qualche anno fa. C’è stato un colloquio tra me e il presidente. Sono stato molto vicino alla Lazio, in quel momento sulla panchina della Lazio c’era Reja. La sera prima sembrava chiuso l’accordo salvo, poi, scoprire la mattina seguente che le cose erano cambiate. Non so che cosa sia successo in quelle poche ore. Ci rimasi male e non ho mancato di sottolineare al presidente che ci vuole un po’ di rispetto per le persone e una telefonata per avvertirmi sarebbe stata gradita. Poi abbiamo avuto modo di chiarirci e tutto si è sistemato, anzi l’ho ringraziato per aver pensato a me in quel momento”.