Roma, 23 settembre 2014 – “Siamo preoccupati nell’apprendere che i giusti provvedimenti di riorganizzazione del centro storico stanno investendo anche la categoria storica dei cosiddetti ‘Urtisti’, nati per effetto della discriminazione razziale, da sempre operanti sulle piazze romane in appena 35 postazioni da un metro per due“. A lanciare l’allarme il presidente del Pd di Roma, Tommaso Giuntella, e la presidente del Consiglio del Municipio XII, Alessia Salmoni.
“In un momento in cui le forze non bastano per fare fronte ai veri problemi come quello dell’abusivismo commerciale, le bancarelle non autorizzate, i camion bar, i procacciatori di turisti, le truffe continue di ogni genere, occorre distinguere tra coloro che operano a Roma da quasi due secoli e le centinaia di attività autorizzate o meno che hanno invaso il centro negli ultimi anni. Nessun passo indietro dunque, nell’attuazione della delibera ma si corregga il tiro evitando di coinvolgere chi non rientra nel disagio espresso da turisti e cittadini e da sempre mantiene una collaborazione proficua e costruttiva nell’accoglienza sei turisti a Roma“.
“Siamo convinti che, nel grande impegno profuso giustamente dal Municipio con l’assessore Jacopo Emiliani e la Presidente Alfonsi, e dall’assessore di Roma Capitale Marta Leonori e grazie alla saggezza del Sindaco Marino – proseguono Giuntella e Salmoni – ci sia spazio per rendere giustizia e fare le dovute differenze tra chi ha abusato alle spalle del comune, chi non ha a cuore il decoro della città e chi svolge un’attività storica, tutelata e consentita, da tante generazioni, che già da tempo ha avviato un percorso di istituzione dei banchi tipo qualificati e autorizzati dal Comune come già accaduto a Venezia e Firenze. Chiedere l’allontanamento degli urtisti dalle poche decine di postazioni che hanno vicino ai monumenti equivale a cancellare la categoria, un danno alla storia di Roma e la beffa di colpire una delle poche attività legittime in un mare di attività abusive o indecorose alle quali è giusto e necessario fare fronte“.
