Roma, 17 settembre 2014 – Le linee guida sulla fecondazione eterologa nella regione Lazio sono state approvate nella mattinata di ieri. Alla fecondazione eterologa e omologa potranno accedere le donne fino a 43 anni. Inoltre, saranno permessi al massimo tre cicli nelle strutture pubbliche. Il ticket invece sarà deciso in base ad un tavolo interregionale per poi arrivare ad una soluzione unica nazionale, evitando così effetti di pendolarismo da una regione all’altra in cerca di quello più basso.
I centri nel Lazio – Nel Lazio i centri attrezzati sono 21, di cui sette pubblici. Dei 48 centri che avevano prewstato regolare iscrizione all’Iss, infatti, solo 23 avevano i requisiti. Due le strutture che hanno rinunciato. A Roma l’unico centro Pma pubblico operativo al momento è il Sant’Anna, anche se a breve entreranno in funzione anche quello del San Filippo e il Pertini (mancano dei certificati). Procedure autorizzative definite apure per il San Camillo, Gemelli, S. M. Goretti di Latina e del Policlinico Umberto I di Roma. “Dopo anni di vero caos – il commento di Zingaretti – entro la fine dell’anno la rete delle Pma, sia pubblica che privata, lavorerà dentro un contesto di regole trasparenti e sicure, uguali per tutti”.
Il commento di Zingaretti – “Tanto per cominciare, il Lazio è sotto commissariamento, e “dunque – ha affermato Zingaretti – per gli aspetti tecnici e i ticket dobbiamo aspettare un confronto col governo che attraverso i tavoli ha il compito di monitorare le nostre scelte”. E poi bisognerà capire se le Regioni, che oggi si sono riunite nella sede romana della Regione Veneto, riusciranno a trovare un accordo su una tariffa unica, o quantomeno su un unico criterio. In Liguria, per esempio, si è scelto un ticket su base reddituale.”.