Il 3 settembre 1943, i nazisti tedeschi utilizzarono per la prima volta lo Zyklon B nel campo di concentramento di Auschwitz, ai danni di 600 prigionieri di guerra russi e 300 ebrei.
Lo Zyklon, che in tedesco significa ciclone, fu sviluppato come insetticida cianogenetico all’inizio degli anni venti da Fritz Haber, un impiegato della Bayer. Le lettere A, B, C, D, E ed F, indicano il grado di concentrazione dello Zyklon.
Le ditte fornitrici dello Zyklon B erano la Degesch e la Tesch.
Bastano 200 mg/m³ di acido cianidrico per uccidere un uomo in circa dieci minuti, i nazisti lo impiegarono nella camere a gas, in quantità tra i cinque e sette chili, sterminando dalle mille alle duemila persone nel tempo di pochi minuti. Le vittime morivano per intossicazione, soffrendo prima di convulsioni.
Quando l’utilizzo dello Zyklon B non era economico, le SS ricorsero a iniezioni di fenolo.
Come ben sappiamo circa sei milioni di ebrei non tornarono a casa quando finì la Guerra, ciò nonostante esiste una tesi negazionista che nega l’elevato sterminio e l’uso dello Zyklon B, tale tesi ha trovato soltanto spazio tra le polemiche, restando fuori dalla Storia che conta.
Roma 3 settembre 2014.