Il massacro di Monaco avvenne il 6 settembre 1972, mentre si svolgevano le Olimpiadi estive, il giorno prima il gruppo terroristico palestinese “Settembre Nero”, fecero irruzione all’interno del villaggio olimpico, dove alloggiavano vari atleti israeliani. L’obiettivo di Settembre Nero, era quello di prelevare un certo numero di ostaggi israeliani, da usare come merce di scambio durante i negoziati per arrivare al riscatto di alcuni prigionieri palestinesi.
Settembre Nero era un gruppo terroristico socialista e laico, fondato nel 1970 da alcuni fedayyin palestinesi. Durante il sequestro a Monaco, il gruppo per tale operazione era composto da otto membri capeggiati da Luttif Afif, nome di battaglia “Isa”.
Il 5 settembre i terroristi fecero irruzione, forse con delle chiavi fornite chissà da chi. Al termine del blitz prelevarono nove ostaggi, mentre l’allenatore Moshe Weinberg fu ucciso con un colpo sparato al petto, invece l’atleta Yossef Romano fu ucciso dopo sofferenti torture, il suo cadavere fu gettato ai piedi dei restanti ostaggi, per dimostrare loro a cosa sarebbero andati incontro se si fossero ribellati.
Dopo poche ore arrivarono subito le richieste dei rapitori: avrebbero liberato gli ostaggi in cambio della liberazione di 234 detenuti nei carceri israeliani, più la liberazione di alcuni terroristi tedeschi. Il messaggio arrivò alla polizia tedesca verso le ore 5.00, i terroristi pretendevano che le loro richieste fossero esaudite entro le 9.00, altrimenti avrebbero ucciso un ostaggio ogni ora e gettato il cadavere sulla strada.
Le trattative cominciarono, l’ultimatum da parte dei terroristi fu posticipato diverse volte, le autorità israeliane rifiutarono la richiesta di liberare i prigionieri. Infine i terroristi avanzarono una nuova richiesta, quella di essere trasferiti al Cairo assieme agli ostaggi, poi da lì avrebbero proseguito le trattative. Gli agenti tedeschi acconsentirono allo spostamento, sperando di tendere loro una trappola. Lo spostamento prevedeva che i terroristi sarebbero prima saliti su due elicotteri per arrivare all’aeroporto Furstenfeldbruck, da lì avrebbero presero un Boeing 727 che li avrebbe portati al Cairo. In questo contesto, gli agenti tedeschi avevano posizionato dei tiratori scelti all’aeroporto, e altri agenti si sarebbero nascosti all’interno del Boeing, ma questi ultimi furono rimossi perché l’operazione era stata male organizzata, l’errore più grave fu quello di conteggiare cinque terroristi anziché otto.
Quando i terroristi scesero dagli elicotteri, capirono presto che erano caduti in una trappola, cominciò una rocambolesca sparatoria tra gli agenti e i terroristi, questi ultimi nel frattempo uccisero tutti gli ostaggi. Tra i due schieramenti armati ci fu un morto tra gli agenti e cinque morti tra i terroristi, tre di loro furono catturati vivi.
Il 29 ottobre, un volo della Lufthansa fu dirottato, in cambio si chiese la liberazione dei tre terroristi, le autorità tedesche accettarono immediatamente. I tre terroristi: Samir, Bedran e Denawi, furono accompagnati in Libia, dove furono accolti come degli eroi. Oggi sui tre non si hanno notizie chiare, sembrerebbero morti o nascosti chissà dove.
Roma, 6 settembre 2014.