Roma, 2 settembre 2014 – Alla fine è’finita 6-3 per il Pupi, la squadra che porta il nome della fondazione benefica di Javier Zanetti, impostati sullo sullo Scholas della coppia Maradona-Baggio, in quella partita della pace interreligiosa voluta da Papa Francesco, che non h mancato di presenziare all’evento anche se solo con un video messaggio. Alla chiamata del pontefice ieri sera hanno risposto in 20 mila, seppur in una serata prematuramente autunnale. A farla da padrona, fra vecchi campioni ormai in pensione e giocatori ancora in attività, Il Pibe de Oro, Diego Armando Maradona e il Divin Codino, Roberto Baggio, servito dal primo con un tocco esterno smarcante poi trasformato in goal una volta che quest’ultimo si è trovato solo davanti al portiere.
I 90′ di Maradona – Già, il campione di Lanus ha giocato tutta la partita, dispensando assist e proteste, le seconde in particolare sulla concessione del rigore agli avversari da parte dell’arbitro Rocchi e per la tripletta di Icardi, colpevole secondo Diego di aver interpretato troppo seriamente la partita. Detto questo, il resto è stata una festa come auspicata il Papa, in nome della tolleranza e con un occhio anche alla fame nel mondo, come si è raccomandato Maradona, con bandiere del Vaticano, e di Iran, Palestina, Argentina e Italia una accanto all’altra sugli spalti. Maldini ed Eto’o, purtroppo, non sono potuti scendere in campo, come del resto Pirlo, rimasti in giacca e cravatta a vedere ex compagni e avversari trotterellare con la palla al piede.
Sugli spalti tanti papà con i loro figli – “Quel signore lì è Diego Armando Maradona” avranno esclamato i loro papà ai piccoli tifosi, forse frastornati dal non riconoscere tutti i giocatori intervenuti per la serata. A parte il 54 enne argentino, infatti, sono stati molti gli ex atleti scesi in campo: Valderrama, Abel Balbo, Roberto Baggio, Francesco Toldo, Diego Simeone, Chamot, Zamorano. Insomma campioni di un calcio di altri tempi, nostalgico, oseremo dire. Assente, invece, Messi, che non è potuto essere della partita.
Uno sport unito – “Lo sport deve essere sempre più unito in questo mondo pieno di guerre e di violenze. Sport significa integrazione, io ho avuto compagni di squadra di tutte le fedi e culture e mi sono sempre trovato bene, amico con tutti’, ha detto El Dies.
Prima del match, udienza dal papa – prima della partita, però, tutti da “Francisco” in udienza in sala Nervi: “fa il bene il papa a puntare sullo sport per promuovere l’integrazione e quindi la pace”. A dirlo, il roccioso difensore ex Inter e Roma Walter Samuel, che davanti al Papa si trasforma in buono. “Intanto io non sono cattivo, certo non vado in campo per perdere…Ma oggi e’ un’altra storia – prosegue l’argentino – E’ stato un momento bellissimo, sono grato a chi mi ha invitato. Come ha detto il Papa noi cerchiamo di dare un buon esempio, una buona immagine anche nei rapporti fra di noi”.
Damiano Tommasi – “Bellissima e utile questa iniziativa”, ha detto Damiano Tommasi, presidente del sindacato calciatori, da giocatore definito ‘l’anima candida’. “Non e’ vero che il calcio e’ solo spettacolo. Spesso ci si dimentica invece di quanto forte sia l’immagine che lo sport da’ al mondo. Il papa ci invita a impegnarci per evitare le discriminazioni e le violenze di ogni tipo. Il calcio puo’ riuscirci benissimo”.
Gianluigi Buffon – “Anche solo una partita può essere utile a questo scopo – conclude Buffon – Quello del Papa e’ stato un gesto forte, specie in questo momento di violenza e di guerra nel mondo. Dalla partita di stasera viene una mano tesa alla pace, per l’integrazione e il rispetto dei popoli. E’ importante che tutti facciamo il possibile per far capire l’importanza della pace e della vita”.