Roma, 22 settembre 2014 – Il ritmo ideale in ufficio? per ogni 52 minuti di lavoro, almeno 17 di pausa. Pare sia infatti sia questa la formula magica per rendere al massimo. A scoprirla, una società lettone, La Draugiem Group. Evitare l’occhio lesso dopo ore e ore passate davanti al pc, insomma, si può. Una giusta proporzione che, secondo, l’azienda dell’est diminuisce stress, portandoci a fine giornata più riposati.
DeskTime – Attraverso questo particolare software sono stati monitorati un certo numero di dipendenti. Il programma in questione ha permesso di monitorare l’attività dei dipendenti in questione grazie a dei cookie installati sui loro computer. In questo modo è stato possibile classificare l’attività dei dipendenti e suddividerla in “produttiva” e non “produttiva”. Questo il risultato: il 10% è dei lavoratori è risultato più creativo e utile se il lavoro viene seguito da pause regolari. I migliori stati proprio quelli cui fa riferimento la formula: 52 minuti di lavoro e 17,appunto, di pausa.
Break serve – Il break permette di concentrarsi meglio o tornare a concentrarsi meglio su cosa si sta facendo, rendendoci più produttivi e utili. E’ in questo contesto che la risorsa “produce” di più e meglio. Ma le pause in questione devono essere vere: non bisogna stare su Facebook, o discutere di lavoro con un collega. In questo caso non avrebbe senso interrompere la nostra attività. In realtà, bisogna dedicarsi a qualcosa di completamente diverso, muoversi, oppure leggere alcune pagine di un libro. Va bene anche parlare con un collega, del resto, ma non di lavoro.
Il livello di concentrazione – Mantenere lo stesso livello di concentrazione è umanamente impossibile, quindi se la regola del 52+17 non potrà essere presa alla lettera, è necessario durante la giornata fare pause regolari. A titolo esemplificativo: durante la digestione, il nostro livello di concentrazione e di produttività calano. Anzi, in base ad un’indagine del Daily Mail, la produttività minima si raggiunge proprio intorno alle 14:55, dunue in piena fase digestiva.