Roma, 2 Settembre 2014 – Non sono state un fulmine a ciel sereno per il Campidoglio le parole del commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Anzi, per l’assessorato alla Mobilità e ai Trasporti di Roma Capitale si è trattato di una conferma. In linea con le dichiarazioni del commissario del governo infatti, dagli uffici di Improta, lo scorso 5 agosto era uscita una nota indirizzata ai vertici di Atac, ai sindacati e agli organi capitolini competenti, compreso l’assessorato al Bilancio, con oggetto “Linee guida per il risanamento tecnico-economico dell’azienda Atac”.
Piano antievasione, revisione della bigliettazione, azioni finalizzate all’implementazione della vendita. Una sorta ‘road map’ del trasporto cittadino che punta ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per aumentare gli introiti. Intanto dall’assessorato fanno sapere che non ci sarà alcun aumento del titolo di viaggio. “Piccoli” ritocchi all’insù, al contrario, interesseranno gli abbonamenti per cui il Campidoglio vedrebbe bene una riorganizzazione.
Alla luce delle parole di Cottarelli, spicca il famigerato “punto H”. Al capitolo in questione si legge infatti: “Revisione delle condizioni tariffarie e delle norme di utilizzazione dei titoli di viaggio”. La voce fa subito pensare ad un ulteriore incremento del ticket, dopo quello applicato durante l’amministrazione Alemanno che ha portato il costo del biglietto da un euro a un euro e cinquanta. Dal Campidoglio però allontanano con certezza tale ipotesi.
Diverso il discorso per gli abbonamenti che invece potrebbero subire gli aumenti, “leggeri” precisano dal Campidoglio, indicati dallo stesso Cottarelli. In programma però c’è anche una riorganizzazione delle tipologie di abbonamento. Tra le ipotesi la creazione di abbonamenti ad hoc per diverse esigenze. Per esempio chi utilizza solo le linee di superficie, chi se ne serve prevalentemente in periferia oppure solo per le linee notturne. Tra le possibilità anche la reintroduzione di un mini-abbonamento di tre giorni, utile soprattutto per i turisti. Per alcuni cittadini questa riorganizzazione quindi si potrebbe anche trasformare in un risparmio.
Tra i primi punti dell’atto “di indirizzo” dell’assessore Improta, la lotta all’evasione. Un’operazione che va ad agire soprattutto sull’impiego del personale a disposizione. In Atac non è una novità. Già nei mesi scorsi, di fronte a un organico di amministrativi considerato troppo elevato per le necessità dell’azienda capitolina, la politica adottata è stat quella di spostare, seppur su base volontaria, parte del personale dagli uffici alla strada, dove scarseggiano i controllori. Nel piano comunicato quest’estate viene infatti esortata dal Campidoglio la “mobilità professionale”.
Si legge nel documento: “In particolare nel commerciale la missione delle singole strutture organizzative dovrà essere modificata e reindirizzata verso una maggiore attività di front line: controllo, verifica e vigilanza per contrastare l’evasione e l’elusione tariffaria”. Obiettivo: “Il raggiungimento di almeno il 37% di copertura dei costi con i ricavi da mercato entro il 2017”. Il tema riguarda anche il capitolo sul “costo del lavoro”. Nel documento infatti si consiglia ad Atac “l’acquisizione della qualifica di ‘incaricato di polizia amministrativa’ per dirigenti e quadri e attività di controlleria”. Obiettivo: “Due milioni di controlli nel triennio 2014-2016”.
Non solo piano anti-evasione. Per aumentare gli introiti, e quindi la vendita dei titoli di viaggio, si punta ad un “aumento dei canali di vendita, anche con i ricorso alle nuove tecnologie”. Tra le ipotesi in campo, la possibilità di acquistare il biglietto tramite sms, provvedimento già annunciato dal sindaco Ignazio Marino.