25 settembre 2014 – Partiti per documentare lo stato dei ghiacciai, un gruppo di scienziati del Geological Survey of Denmark and Greenland, invece ha localizzato un’ampia area di “neve nera” nel Circolo Polare Artico.
Il team, guidato da Jason Box, si è imbattuto in una scoperta piuttosto preoccupante: il fenomeno non era sconosciuto ma si è decisamente aggravato, diventando la prova evidente di come il pianeta stia cambiando a causa dell’uomo. “Il ghiaccio quest’anno non era un po’ scuro, era decisamente scuro – ha commentato Box – non ho mai visto una cosa simile“. L’area in questione si trova a 67 gradi latitudine nord e a 1.010 metri sul livello del mare, presenta buche profonde da mezzo metro fino a un metro con polvere e detriti scuri, chiamati crioconite, detriti trasportati dal vento, provenienti da deserti, incendi, centrali a carbone e motori diesel. Questo strato di fuliggine costituisce un pericolo per l’Artico in quanto diminuisce la capacità di riflettere la luce del sole sul ghiaccio, causando uno scioglimento più rapido. “Proprio come nelle assolate giornate estive le auto nere sono più calde al tatto rispetto a quelle bianche, il ghiaccio scuro si scioglie molto più rapidamente“.
In effetti le foto scattate da Box e dal suo team quest’estate in Groenlandia sono spaventose e non è stata individuata un’unica spiegazione ma diverse possibilità per capire il fenomeno: “La più probabile – dicono a Future Tense – è che una qualche combinazione di tempeste di neve sempre più frequenti d’estate, polvere trasportata dal vento, attività microbica e fuliggine degli incendi boschivi abbiano portato al ghiaccio eccezionalmente scuro di quest’anno. Una possibilità più inquietante è che quello che stiamo vedendo sia l’inizio di un ciclo di feedback a cascata legati al global warming“.
Il riscaldamento globale continua, quindi, a preoccupare molto gli scienziati e gli ambientalisti tanto che avaaz.org, la comunità che porta avanti campagne di mobilitazione per coinvolgere i cittadini in questioni urgenti di natura internazionale, ha raccolto circa 2.150.000 firme sotto la “100% clean – the climate petition to save the world” che verrà consegnata al vertice dei leader mondiali indetto dal segretari generale dell’Onu Ban Ki-moon.