Roma, 27 settembre 2014 – 38 anni, ma guai a dirglielo. Così Rudi Garcia ieri in conferenza stampa su Francesco Totti, che ammetteva: “Lui se ne sente 28 e per me va bene così”. Per il capitano oggi un traguardo importante, che ha voluto condividere anche con i tifosi, prima della sfida di stasera all’Olimpico contro il Verona. Lo ha fatto alla radio ufficiale dei giallorossi, Roma Radio, con una lunga intervista. “Tanti o pochi? Come persona giusti, come calciatore un po’ troppi diciamo. Non li sento ma purtroppo quando hai una certa età bisogna smettere. Cinque anni me li leverei volentieri“, ha esordito Totti. Che comunque non vuole parlare del dopo: “Penso che rimarrò nel mondo del Calcio. Quello sicuramente. Sinceramente neanche a quello ho pensato in questo momento“.
Poi il capitano comincia a parlare della sua carriera: “In campo ho imparato a gestirmi. Anche perché con l’esperienza riesci a fare tante cose che prima non riuscivi a fare. Come persona il modo di comportarsi. Mi sento più grande, più maturo. Non faccio le cose che facevo a vent’anni. Al Totti ventenne non gli dovrei dire niente perché s’è divertito. Ha fatto tutto quello che c’era da fare perché vent’anni vengono una volta sola perciò penso che li ho sfruttati nel migliore dei modi“. Tanti i campioni incontrati, uno con cui avrebbe voluto giocare: “Ronaldo ai tempi dell’Inter e del Barcellona penso che fosse il numero uno“. Mentre come mister: “Con Ancelotti. Parecchie volte ci siamo incrociati però c’è mancato poco. Alla fine purtroppo non ci siamo riusciti“.
Tanti colleghi ,anche stranieri, che gli hanno dimostrato affetto nel tempo: “Ancora non mi rendo conto dell’importanza che ho fuori dall’Italia. Anche perché ogni giocatore, ogni squadra mi vuole bene. E’ come se mi conoscessero tutti perciò vuol dire che qualcosa di buono ho fatto“. Solo un errore Totti non rifarebbe: “Come uomo non ho fatto grandissimi errori, anzi. Come calciatore sì. Diciamo l’Europeo in Portogallo, lo sputo a Poulsen e poi qualche calcio, qualche reazione così, ma purtroppo quello fa parte del Calcio. E’ brutto da vedere però purtroppo ci sta“. Mentre ormai non sente più gli insulti: “Sinceramente quando fanno cori contro di me mi fa piacere. Vuol dire che mi temono. E’ normale che poi gli insulti danno sempre fastidio però sappiamo tutti sono durante i novanta minuti, poi quando ti incontrano per strada i complimenti si sprecano“.
Poi fa i complimenti a Pallotta (“Grande persona e grazie della cena che c’ha fatto a Boston. C’ha ospitato a casa perciò…“)e Garcia (“Grande comunicatore. Anche se è straniero ha già capito l’ambiente di Roma. E’ un bel paraculo“). Un pensiero va anche all’amico infortunato Balzaretti: “Consiglio? Di non mollare mai. Conoscendolo non molla perché ha più voglia di noi di scendere in campo“. E fa sorridere quando pensa a Daniele De Rossi e Alessandro Florenzi: “Che dirgli, che prima o poi diventeranno loro i capitani. Prima o poi. Più poi che prima“. Infine un saluto ai tifosi, anche con un augurio: “Mi fa piacere che mi vogliono bene, che mi seguono sempre con stima e amore. E’ un amore che abbiamo vissuto insieme dall’esordio a oggi. Non finirò mai di ringraziarli perché mi sono sempre stati vicini soprattutto nei momenti difficili specialmente dopo gli infortuni. 7 Giugno? Se potesse andare come vorrei… Berlino è nel destino. Dio esiste perciò crediamo nella fede“.