Roma, 28 settembre 2014 – “Le parole di Francesca Pascale al gay village sulle unioni civili sono un’intromissione nella vita politica della città, rilasciate proprio alla vigilia dell’apertura del dibattito in Assemblea Capitolina sulla delibera della giunta Marino che intende riconoscere i matrimoni tra persone dello stesso sesso“. A lanciare l’allarme Gianni Alemanno, che risponde alle parole della compagna di Berlusconi ieri sera al Gay Village: “Io mi riconosco come eterosessuale e, soprattutto, innamorata. Ma mi vergogno, a volte, del modo in cui gli eterosessuali discriminano gli omosessuali. Non mi stupirebbe se Berlusconi si dicesse favorevole ai matrimoni gay. Io credo di sì ma dovete chiederlo a lui“.
“Mi auguro che gli amici di Forza Italia in Campidoglio non raccolgano l’invito della Pascale a modificare la loro posizione sul riconoscimento delle unioni gay, tema peraltro che la Pascale confonde con la lotta ad ogni forma di discriminazione che ci trova ovviamente tutti concordi – dice Alemanno – Quello dell’istituzione del registro delle unioni civili è un tema sbandierato dalla sinistra che sono convinto non piaccia ai romani e che troverá la ferma opposizione di tutto il centrodestra rappresentato in aula Giulio Cesare. Piuttosto mi auguro che venga colto in maniera trasversale l’appello lanciato venerdì dalla Conferenza Episcopale Italiana sulla famiglia naturale come fulcro dei valori su cui fondare la società civile“.