Un Sabato che doveva essere di festa e che invece si trasformò in una tragica giornata di sangue: si pianse la morte del piccolo Stefano Gaj Taché, di soli due anni, vittima di un attentato palestinese, ricordato come “Attentato alla Sinagoga di Roma del 1982”.
I fatti – Quel 9 ottobre 1982, era un Sabato particolare per la comunità ebraica, nel Tempio Maggiore si celebrava la Sheminì Azzereth, cioè la benedizione dei bambini. Nessuno poteva immaginare che la tragedia era dietro l’angolo, infatti, appena i primi ebrei uscirono dal Tempio Maggiore, sbucarono dei tizi, che improvvisamente lanciarono granate sulla folla, per poi fuggire, facendosi largo con raffiche di mitra.
Tra la folla si registrò il ferimento di ben 37 persone, mentre ci fu una vittima, il piccolo e innocente Stefano Gaj Tiché, morto alla tenera età di due anni.
Conseguenze – Non fu mai fatta luce sull’identità degli attentatori, non si è mai saputo nemmeno il numero preciso di quanti fossero, soltanto uno di loro fu riconosciuto.
Si trattava di un certo Osama Abdel Al Zomar, seguace di Abu Nidal, capo di una fazione palestinese. Al Zomar fu riconosciuto colpevole di quell’attentato in merito alla testimonianza rilasciata dalla sua fidanzata italiana, ma Al Zomar abbandonò presto l’Italia. Fu ritrovato in Grecia, dove era in arresto, per via di un carico d’esplosivo trovato nella sua auto mentre si dirigeva verso la Turchia.
L’Italia chiese l’estradizione al governo greco, ma senza successo. Al Zomar fu rilasciato e si rifugiò in Libia, oggi non abbiamo più notizie di lui.
Polemiche – Seguirono polemiche e critiche da parte della comunità ebraica verso politici e mezzi di comunicazione, accusati di essere i mandanti morali dell’attentato. Colpevoli di aver dispensato più onori all’accoglienza di Arafat, allora capo dell’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), piuttosto che criminalizzare la strage di Fiumicino e il traffico d’armi tra Medio Oriente e Brigate Rosse. Alimentando così anche un certo antisemitismo.
Il terrorismo dilagava in Italia e c’era chi era pronto a voltarsi dall’altra parte. Oggi non molto è cambiato da allora, sono in tanti ad avere la memoria corta, dimenticandosi i fatti terroristici che negli anni ’80 sconvolsero Roma.
9 ottobre 2014.