“Oggi la crisi a Roma e nel Lazio racconta le difficoltà dell’intero Paese. Dal 2012 al 2014 i disoccupati sono cresciuti di 70 mila unità, i cassaintegrati sono aumentati di 25 mila unità ed è svettato a oltre 200 mila il numero di chi non studia nè lavora“. A lanciare l’allarme è Claudio Di Berardino, segretario generale CGIL Roma e Lazio, ai microfoni di Radio Popolare Roma. La colpa, secondo il sindacalista, è da imputare alla “riforma pensionistica e la riforma del mercato del lavoro dell’ex premier Monti e dell’ex ministro Fornero, che hanno già abbassato le tutele dell’art. 18 e aumentato la flessibilità con la scusa di far ripartire l’economia“.
E spiega: “Nel Lazio stiamo assistendo a una vera e propria desertificazione industriale e produttiva e Roma è tra le 8 città italiane entrate per prime in deflazione. È la prova che bisogna intervenire con gli investimenti e non modificando le regole, come si vuol fare con il Jobs act e le misure annunciate nella legge di Stabilità del Governo Renzi. Sono misure che vanno contro le famiglie e le persone“.
22 ottobre 2014