Arrivati a Roma per protestare contro la decisione della Thyssenkrupp di mettere in mobilità 550 dipendenti, le cariche contro gli operai della Ast di Terni da parte della Polizia stanno facendo il giro del web. Le manganellate riprese da chi c’era sono inequivocabili, come inequivocabile è stata la reazione di Maurizio Landini, segretario della Fiom, che non ha risparmiato il governo e la scelta delle forze dell’ordine. Una richiesta di spiegazioni fatta a muso duro a cui il premier Matteo Renzi ha risposto infine con una telefonata. I due si sono sentiti. L’ex sindaco di Firenze nella turbolenta giornata di ieri ha inoltre incontrato Federacciai e Cassa Depositi e Prestiti nel tentativo di rompere gli indugi. La chiusura del forno di Terni tra il 2015 e il 2016 e conseguente risparmia da parte dell’azienda di circa 100 milioni di euro si scontra con la necessità di chiarimenti doverosi a salvaguardia delle famiglie che stanno dietro agli operai in esubero.
La giornata – I 1000 operai hanno iniziato la loro manifestazione di fronte l’ambasciata tedesca. Da qui, si sono spostati in direzione del ministero dello Sviluppo Economico. La bagarre tra poliziotti e metalmeccanici ha avuto inizio nei pressi di piazza Indipendenza. Qui, secondo i testimoni, le prime cariche dei celerini, per un totale di cinque feriti finiti in ospedale, tra i quali anche Gianni Venturi e Rosario Rapa della segreteria nazionale del sindacato dei metalmeccanici della Cgil. Dall’altro lato la questura denuncia 4 agenti contusi e dà la sua versione dei fatti: non c’è stata nessuna carica, ma solo un’azione di contenimento. Gli operai, prosegue la nota, hanno cercato di sfondare il cordone per andare a occupare la stazione Termini.
Landini furioso – Landini è su tutte le furie: “Dica una parola la presidenza del consiglio invece di fare slogan del c…o, dica qualcosa su quel che sta succedendo. Dobbiamo anche essere picchiati da altre persone che devono lavorare? Ma che diano l’ordine di colpire quel che c’è da colpire, in un Paese di ladri, di gente che evade, di corruzione, se la vengono a prendere con gli unici onesti? Ma come siamo messi?“. Le parole pesano come massi, anche lui è stato colpito e a un giornalista che chiede se Renzi si è fatto sentire, risponde: “Non ho sentito nessuno, non siamo alla Leopolda“. Mentre rilascia queste dichiarazioni, Cristiano Costanzi, segretario della Fillea di Terni, finito al pronto soccorso con una ferita lacero-contusa che ha necessitato di punti, afferma dal canto suo che quella che lo ha visto protagonista suo malgrado è stata “Una carica senza senso, violenta e indiscriminata. Noi sindacalisti eravamo tra polizia e lavoratori stavamo trattando con i dirigenti delle forze dell’ordine. Quando mai si aggredisce qualcuno che sta mediando?” Ancora Landini: “Sono stati colpiti alla testa dalle manganellate – Gianni Venturi e Rosario Rapa e gli operai – ma “chiederemo un incontro al ministro dell’Interno e al capo della Polizia per quello che è successo oggi perché noi siamo lavoratori come loro e non vogliamo gli scontri di piazza. Siamo tutti lavoratori” ha spiegato Landini.
La Cgil – “Ci sono persone che rischiano il posto di lavoro – ha detto Susanna Camusso, leader della Cgil – che oggi sono state picchiate dalla polizia. Si parli di questo e non delle sciocchezze. Ogni tanto serve tornare con nettezza sul rischio di un paese diviso tra chi si misura con i problemi del lavoro e chi pensa che siamo di fronte ad un mondo carino e che basti solo spargere ottimismo“. Poi ha fatto visita ai feriti in ospedale.
La Uil – “Oggi è successo un fatto grave e inaccettabile. Le forze dell’ordine non devono alimentare il disordine. Il Governo deve intervenire e risponderne, perché episodi del genere non possono passare sotto silenzio” ha affermato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti.
La Cisl – “Noi abbiamo sempre il massimo rispetto nei confronti delle forze dell’ordine che fanno il loro dovere. Ma è davvero incomprensibile e grave quello che è accaduto oggi“, commentato Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl.
Prese di posizione – I gruppi parlamentari al Senato, in particolare, viste le innumerevoli reazioni politiche generate dalla vicenda hanno domandato al ministro dell’Interno Angelino Alfano di rispondere in Parlamento su quanto accaduto. Dalla Camera, Sel ha annunciato invece una una mozione di sfiducia individuale nei confronti di Alfano, chiedendone le dimissioni con tanto di cartello. Nella tarda serata questi, insieme al capo della polizia Alessandro Pansa, ha deciso poi di incontrare i leader sindacali di Fiom, Fim e Uilm.
La politica risponde – Il primo a pronunciarsi su quanto avvenuto è stato il sottosegretario Graziano Delrio dopo una conversazione telefonica con Maurizio Landini: “Il Governo continua a essere impegnato nell’affrontare la crisi di Ast Terni ed effettuerà una puntuale verifica per quanto accaduto oggi con il ferimento di alcuni operai“. Federica Guidi, ministro dello Sviluppo Economico ha invece proposto di “ridurre gli esuberi da 550 a 290, da gestire in 24 mesi, utilizzando la mobilità incentivata con livelli di incentivo che sono tra 50 mila fino a 80 mila euro“.
Pippo Civati e Stefano Fassina – “Per poco all’ospedale non ci finiva anche Landini. Mi chiedo sinceramente se ci si renda conto. La situazione così scappa di mano“, ha detto l’esponente di minoranza all’interno del Partito Democratico. “Preoccupazione e solidarietà ai lavoratori della Ast per quello che è successo a Roma: stanno conducendo una battaglia durissima non solo per difendere il loro posto di lavoro ma un pezzo della manifattura italiana“. Stefano Fassina. “In piazza c’erano dei lavoratori ed è gravissimo quello che è successo. Dobbiamo rispondere con la politica industriale non con la polizia“.
Il tweet di Riccardo Fraccaro dei 5 Stelle – “Operai Ast Terni manganellati per reprimere protesta. Regime renziano massacra diritti per tutelare poteri forti: ordini dall’alto! Vergogna Pd“.
Landini incontra Alfano e Pansa – Dopo il pomeriggio di fuoco, è di ieri sera l’incontro fra Landini, il ministro degli Interni Angelino Alfano e il capo della polizia Alessandro Pansa. Un incontro considerato insoddisfacente dal per il segretario della Fiom: “Oggi non abbiamo avuto delle scuse, mentre invece sarebbero utili, il governo ce le deve“. Allo stesso tempo, il portavoce dei Metalmeccanici ha chiesto contestualmente ai suoi interlocutori di fare chiarezza sugli episodi del pomeriggio, questo affinché certi episodi non si ripetano più.
30 ottobre 2014
Ast, Angelino Alfano al Senato: "Ieri a Roma 6 diverse manifestazioni e problemi di criticità" - NewsGO | NewsGO
30 Ottobre 2014 @ 16:06
[…] come ieri “a poche centinaia di metri di distanza gli uni dagli altri, c’erano oltre ai lavoratori di Terni, anche quelli di Marcianise, degli enti di ricerca di Roma, gli Lsu della regione Lazio e due […]