Un successo la manifestazione organizzata dalla Cgil a Roma per dire no al Jobs Act e chiedere al governo di cambiare la manovra. Due i cortei che si sono mossi nella capitale: uno da piazza della Repubblica e uno da piazzale dei Partigiani all’Ostiense, che poi sono confluiti a piazza San Giovanni. A scendere per le strade lavoratori, disoccupati, precari, pensionati e studenti, con gli organizzatori che parlano di quasi un milione di persone per le strade di Roma. Tanti i cartelli e gli slogano contro il Governo Renzi: “La legge di stabilità di Renzi taglia 100 mln dal fondo di non autosufficienza, questa è pura meschinità”, “Matteo, Matteo, lo statuto non si tocca”, “Matteo, l’articolo 18 non si tocca” solo alcuni.
Presenti anche alcuni dissidenti del Pd come Gianni Cuperlo, Pippo Civati, Stefano Fassina, l’ex segretario della Cgil Guglielmo Epifani e Rosy Bindi. Attimi di tensione durante il corteo degli studenti, con alcuni ragazzi che hanno bloccato per alcuni minuti il traffico a piazza Porta Maggiore.
“È una manifestazione bella, grande, con tanta gente che chiede lavoro e chiede di estendere i diritti“, ha detto Susanna Camusso, leader della Cgil, in testa al corteo. “La gente chiede lavoro, giustizia sociale, la possibilità di studiare e che si estendano i diritti“. Mentre dal palco ha aggiunto: “La giornata di oggi non è solo una fermata. La Cgil è pronta a continuare la sua protesta per cambiare il Jobs act e la politica di questo governo anche con lo sciopero generale“. E annuncia: “L’8 novembre saremo a Roma con i lavoratori pubblici“. Mentre grande commozione quando i 180 lavoratori e lavoratrici licenziati dell’orchestra dell’Opera di Roma sono saliti sul palco di piazza San Giovanni e hanno suonato e cantato ‘Nessun dorma’, dalla Turandot di Puccini.
25 ottobre 2014