Erwin Rommel è considerato uno dei migliori generali dell’ultimo secolo, si distinse in battaglia, tra le fila tedesche, sia nella Prima Guerra Mondiale e sia nella Seconda, fu indotto al suicidio da Hitler il 14 ottobre 1944, perché fu sospettato di cospirazione contro il Fuhrer.
Prima Guerra – Erwin Rommel nacque a Heidenheim il 15 novembre 1891, si arruolò come cadetto tedesco nel 1910, e dopo pochi anni fu chiamato a combattere la Prima Guerra Mondiale. Già Tenente e premiato con la Croce di Ferro, si distinse particolarmente nella Battaglia di Caporetto.
Al termine del primo conflitto mondiale, Rommel catturò almeno 9.000 prigionieri, raccogliendo inoltre un grosso bottino di guerra; meriti che gli valsero la medaglia al valore.
Seconda Guerra – Quando la Germania nazista scatenò la Seconda Guerra Mondiale, Rommel era stato appena promosso Generale, Hitler poteva contare su un abile stratega.
Si distinse nella Campagna di Francia, ma la sua esperienza diventò indispensabile per la Campagna d’Africa, dove Rommel si trovò a riorganizzare le truppe italiane e tedesche, formando l’Afrika Korps. In Africa, Rommel toccò l’apice della fama, le sue strategie spiazzarono le truppe anglo-americane, si guadagnò l’appellativo di “Volpe del Deserto”, i suoi successi esaltarono il Fuhrer, puntando alla conquista del Canale di Suez. Ma l’avanzata di Rommel si bloccò a El Alamein, ebbe inizio una battaglia logorante, dove il Generale lodò il coraggio di molti soldati italiani ma nello stesso tempo disprezzò la vigliaccheria di alcuni Generali italiani. Le Battaglie di El Alamein si risolsero nei peggiori dei modi per le forze dell’Asse, Rommel organizzò una valorosa ritirata in Tunisia, ritardando però soltanto la fine, riuscì a tornare in Germania, dove fu subito mandato in Italia per organizzare l’Armata B, in previsione dell’attacco Alleato dal Sud Italia.
La fine – Con le sconfitte in Africa, in Russia, l’arresto di Mussolini e l’invasione dell’Italia da parte delle forze Alleate, la situazione per i tedeschi e italiani era sempre più tragica. Nel 1944 Rommel fu mandato in Normandia, per bloccare lo sbarco Alleato, che puntava a liberare la Francia e attaccare direttamente la Germania.
La difesa di Rommel fu spezzata, quando il 17 luglio la sua automobile fu mitragliata, sopravvisse miracolosamente nonostante i colpi subiti in testa. Si è sempre pensato che il responsabile del mitragliamento fu un aeroplano britannico, ma lo storico Waldeck sostenne che fu un attentato tedesco, in quanto Rommel fu accusato di aver intrapreso trattative segrete di pace con Montgomery ed Eisenhower.
Anche se Rommel scampò in un primo momento alla morte, il giorno cruciale non era lontano. Il 20 luglio fu organizzato un complotto contro Hitler, dal quale il Fuhrer si salvò, e cercò immediatamente i responsabili. Anche se fino ad oggi non è mai stato chiaro quanto Rommel fu coinvolto in quel complotto, fu accusato di complotto, la sua popolarità gli permise di scegliere come morire: suicidarsi col cianuro, oppure essere processato e condannato a morte da una corte marziale per alto tradimento.
Il 14 ottobre 1944, Rommel scelse di suicidarsi, anche per ottenere maggiori garanzie per la sua famiglia, seguirono imponenti funerali di Stato e una sepoltura degni di ogni onore militare.
14 ottobre 2014.