È stata effettuata ieri una indagine anti evasione fiscale a Campo de’ Fiori. I controlli hanno portato alla luce 800mila euro evasi. I dati risalgono alle indagini condotte su 30 locali della zona, si parla comunque solo di esercizi commerciali controllati. È stata rilevata anche la presenza di alcuni lavoratori non in regola, oltre a un cittadino senza fissa dimora e residente in un centro di accoglienza. Questo cittadino, però, dai controlli sembrerebbe risultare il titolare di ben due ristoranti. L’indagine anti evasione fiscale è stata condotta ieri dalla task force composta da agenti della Polizia Locale di Roma Capitale e da agenti funzionari di Aequaroma, INPS e ASL, tutti coordinati dal comandante Raffaele Clemente.
Diverse tasse sono risultate evase dai residenti della zona. Tra i dati dei mancati pagamenti compaiono quelli della Tari, la tassa sui rifiuti, quelli della Cosap, la tassa di occupazione del suolo pubblico, e quelli del canone per le insegne pubblicitarie. Nei dati emersi dai controlli non mancano nemmeno le violazioni amministrative, quelle penali e quelle per frode in commercio e in materia di igiene e conservazione degli alimenti.
“Abbiamo concluso un lavoro durato alcuni mesi e che ha interessato migliaia di attività imprenditoriali della nostra città – dice l’assessore al Commercio Marta Leonori – Attraverso controlli incrociati e verifiche anagrafiche abbiamo scoperto che molte attività avevano stabilito la propria sede legale in indirizzi fittizi o erano state intestate a prestanomi residenti in centri di accoglienza. Uno stratagemma, questo, utilizzato per evitare il pagamento di eventuali sanzioni e controlli amministrativi. Tutto questo lavoro, che abbiamo condotto insieme alla Camera di Commercio e in cui abbiamo coinvolto le forze dell’ordine e i centri di accoglienza, vedrà da parte dell’Assessorato la comunicazione conclusiva al Registro delle imprese domani stesso (oggi, ndr). Questo consentirà di avviare le procedure per annullare le attività ed evitare che altre ne nascano di nuove“.
Questa indagine anti evasione fiscale della task force proseguirà nelle prossime settimane in altri quartieri della città in quanto, come spiega la Leonori, il problema dei falsi indirizzi e dei prestanome è sempre maggiore ed è usato specialmente tra ristoranti ed esercizi commerciali della città. Infatti, sono stati trovati altri 23 lavoratori non in regola, di cui 5 in nero e 1 risultato titolare di due società che hanno in gestione ristoranti. L’uomo è un cittadino extracomunitario residente a Roma in una struttura di accoglienza, perciò l’indirizzo a cui fanno capo le ditte è fittizio.
23 ottobre 2014