“Certamente io ho compiuto un atto che non è ‘rivoluzionario’ ma è una trascrizione di documenti che sono stati scritti in altri Paesi della Comunità europea o nel nord America. Il Prefetto risponde a un invito del ministro dell’Interno“. A dirlo il sindaco di Roma Ignazio Marino, che a margine dell’inaugurazione di una scuola ritorna sulla cerimonia dello scorso weekend in cui ha regolarizzato in Campidoglio 6 matrimoni omosessuali avvenuti all’estero.
“È chiaro che in tutto questo ci sono gli aspetti di tipo amministrativo e poi ci sono gli aspetti reali che sono i bambini visti sabato in Campidoglio e che ritengo debbano avere la loro vita familiare riconosciuta perché per me sono esattamente come i bambini di questa scuola – continua Marino – Ieri con il prefetto di Roma ci siamo semplicemente salutati perché io entravo a Palazzo Valentini per presiedere il primo consiglio della Città Metropolitana. I rapporti con il prefetto sono assolutamente ottimi. In questo momento l’Avvocatura del Campidoglio sta studiando gli aspetti giuridici ma per me quello che conta di più come sindaco sono gli aspetti della vita della mia comunità“.
22 ottobre 2014