Ha debuttato ufficialmente oggi il nuovo polo per la ricerca pediatrica del Bambino Gesù di Roma. La nuova area ha una superficie di 5 mila metri quadrati ed è stata attrezzata con tecnologie all’avanguardia nell’ambito della Cell Factory, destinate alle indagini genetiche e cellulari. Sarà a tutti gli effetti un’Officina farmaceutica adibita alla produzione di terapie avanzate. 150 i ricercatori coinvolti nei nuovi laboratori dell’ospedale pediatrico, fra i più importanti nel comparto pediatrico a livello europeo. I nuovi laboratori collocati nella struttura di San Paolo Fuori le Mura, sono stati inaugurati oggi dal cardinale e Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin.
Polo avveniristico – I laboratori avranno il compito di approfondire gli studi sulla genetica, le malattie rare, sulle patologie multifattoriali e caratteri complessi, onco-ematologia, immunoterapia e farmacoterapia. La struttura avveniristica è la casa dei laboratori diagnostici di genetica medica e citogenetica, diagnostica integrata oncoematologica e biobanche
La Cell Facotry – Al suo interno, l’Officina farmaceutica – la Cell Factory, appunto – con i suoi oltre mille metri quadrati di estensione, destinata alla produzione in larga scala di terapie avanzate: “È un progetto che nasce dalle esigenze dei bambini e guarda al futuro – ha affermato Giuseppe Profiti, presidente del Bambino Gesù – consapevoli che solo la ricerca farà compiere nei prossimi anni passi in avanti all’assistenza sanitaria, impensabili fino a qualche tempo fa“.
I dati – Il totale dell’investimento per il nuovo polo ha superato i 26 milioni di euro, a cui vanno aggiunti altri 15 milioni che andranno a finanziare i servizi specifici delle sperimentazioni. A conti fatti, il noto ospedale del Gianicolo risponde a circa il 45% della domanda ospedaliera pediatrica del paese. Inoltre, da almeno 30 anni, Il Bambino Gesù di Roma è il centro scientifico di riferimento per la ricerca clinica traslazionale, quella cioè che ha immediate ricadute nella pratica clinica.
Il commento di Profiti – “Si tratta probabilmente del più grande investimento diretto nella ricerca fatto in Italia negli ultimi anni”, Un investimento destinato ad avere nei prossimi anni un elevato tasso di rendimento, non solo sul piano scientifico. La ricerca scientifica, infatti, rappresenta un volano per l’economia del territorio e dell’intero Paese con benefici tangibili sul piano sociale. I laboratori di San Paolo Fuori le Mura, nei quali a regime saranno impiegati circa 200 ricercatori, favorirà l’attrazione di cervelli nazionali e stranieri, contribuendo così – continua la nota del presidente – a contenerne la ‘fugà, ma anche a potenziare l’interazione con le Università e gli altri centri di ricerca a livello nazionale e internazionale e a catalizzare gli investimenti. I progetti di ricerca realizzati nei nuovi laboratori si concentreranno sull’identificazione delle basi biologiche delle malattie e sulla ricerca di terapie innovative e più efficaci, in particolare per le leucemie, i tumori solidi, le malattie rare e quelle ultrarare, le patologie metaboliche”.
Dallapiccola – “Nell’ultimo decennio si è consolidata una nuova dimensione della medicina – spiega il direttore scientifico del Bambino Gesù, Bruno Dallapiccola – che fa sempre più riferimento ai meccanismi biologici delle malattie e si focalizza sulle caratteristiche genomiche individuali intese come fattori di suscettibilità o di resistenza nei loro confronti. Grazie ai progressi tecnologici negli ultimi 14 anni le analisi genetiche sono diventate 100.000 volte più veloci e i loro costi si sono altrettanto ridotti. Questo ha permesso una vera e propria rivoluzione nel campo della biomedicina. L’utilizzo di queste tecnologie – aggiunge Dallapiccola – consentiranno un balzo in avanti anche in campo pediatrico verso la medicina predittiva e personalizzata, fondata sulle informazioni presenti nel genoma individuale che, una volta decriptate, renderanno possibile anticipare la probabilità di sviluppare nel corso della vita specifiche malattie. Sarà possibile così orientare gli stili di vita e adottare misure utili a prevenirle ed impedirne o rallentarne l’insorgenza”, conclude.
21 Ottobre 2014