Per l’omicidio a Torpignattara del 19 settembre, è stato arrestato il padre del 17 enne accusato di aver colpito il 28 enne di origini pakistane Khan Mohamed Shandaz. Il provvedimento si è reso necessario dopo fondati sospetti da parte del pm che il padre del minorenne fosse stato in qualche modo istigatore della lite, scoppiata a seguito di uno sputo.
Responso medico legale – Il ragazzo era stato fermato la stessa notte a poche ore dall’accaduto dai carabinieri nel quartiere della periferia romana di Torpignattara, nei pressi di via Ludovico Covoni. In base a quanto dichiarato dal 17 enne, questi aveva raccontato ai militari di aver avuto un alterco con il pakistano ubriaco, che gli aveva sputato addosso. Al gesto, l’accusato aveva confessato ai carabinieri di aver risposto con un pugno per poi fuggire. Il medico legale, però, ha smentito di fatto quanto dichiarato dal ragazzo. Il referto medico, infatti, dice che la vittima è stata raggiunta da più colpi per poi stramazzare al suolo. Tra l’altro, anche le altre testimonianze erano risultate contrastanti, fra chi parlava di spintoni e chi invece di pestaggio a freddo.
La difesa – Carlo Pecoraro, difensore del ragazzo, aveva parlato di lite dovuta ad una reazione: solo una spinta colpa dello sputo ricevuto. Tra l’altro, in base alle dichiarazioni di ben sei testimoni, l’uomo aveva sul viso già dei segni, probabilmente dovuti ad una precedente colluttazione vista l’entità degli ematomi.
Testimoni oculari – Di diverso avviso chi ha visto il 28 enne accasciarsi a terra dopo l’incontro con il ragazzo. la bottiglia che vola fuori da una finestra e il ragazzo che si para davanti a Khan con la sua bicicletta. A questo punto alcune persone scendono in strada e fra queste c’è anche il padre dell’accusato, ad inveire, a quanto pare, contro l’ubriaco.
Precedenti penali – Il 40 enne e, già noto alle forze dell’ordine, era stato aggiunto nel registro degli indagati dal pm Palazzi con l’accusa di favoreggiamento di omicidio volontario, ed è di oggi la notizia che per lui sono scattate le manette ad opera del del Nucleo Investigativo di Roma dei Carabinieri. Al momento il padre del ragazzo si trova in carcere in base a quanto disposto dal sostituto procuratore Mario Palazzi.
14 ottobre 2014