Roma, 4 ottobre 2014 – Un gruppo di musicisti del teatro dell’Opera ha manifestato sul piazzale antistante il Costanzi questa mattina contro le decisioni recentemente prese dal Cda di licenziare diversi musicisti ed esternalizzare il coro. “C’è stato un forte spirito unitario – ha commentato il segretario della Cgil Claudio Di Berardino – durante il sit-in ai musicisti che rischiano il posto di lavoro si è unito un folto gruppo di gente che ha voluto esprimere la sua vicinanza“.
“Speriamo nella sensibilità del cda. Possiamo essere licenziati se abbiamo lavorato male, non se veniamo idolatrati in tutto il mondo“, dice Nicoletta Tasin, corista da 20 anni al teatro dell’Opera, all’Ansa. Mentre altri se la prendono con la stampa: “Ci stanno denigrando, e non capiscono che stanno facendo il gioco di chi ci sta facendo tutto questo. Mettere i lavoratori gli uni contro gli altri. Ma noi siamo uniti. e lo dimostreremo. È la mala gestione il problema, non i lavoratori“.
Ad intervenire sulla vicenda dell’Opera anche Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio: “Salvare il Teatro dell’Opera e i suoi lavoratori è la nostra priorità. Le due cose camminano insieme. Precarizzare i rapporti di lavoro di coro e orchestra vuol dire abbassare la qualita dell’offerta culturale della citta. E questa insieme ai licenziamenti non è una cosa di sinistra. La soluzione passa per noi anche attraverso procedure amministrative e soluzioni gestionali nuove, verso le quali siamo aperti. Devono essere soluzioni che tutelino i posti di lavoro e mantengano alta l’immagine e l’autorevolezza dell’Opera. Il piano di rilancio di Fuortes deve andare avanti. Chiedo al Ministro Franceschini e al Sindaco di intervenire affinchè sia riaperto il dialogo con i lavoratori e i sindacati e siano congelati i licenziamenti“.