Rinviata l’apertura della tratta Pantano-Centocelle della Metro C. L’apertura non avverrà più il prossimo 10 ottobre come promesso dall’amministrazione di Roma. Il Ministero dei Trasporti ha rinviato la tanto attesa apertura fondamentalmente per due motivi: l’insufficenza della documentazione degli atti e l’impossibilità temporale di svolgere la verifica delle condizioni di sicurezza e la regolarità dell’esercizio. La notizia è diventata sempre più concreta da ieri a oggi, tanto che il sindaco Ignazio Marino ha presidiato gli uffici del dicastero di via Giuseppe Carisi in attesa della documentazione ufficiale. Una delle note del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dice che la responsabilità del MIT nel caso della Metro C di Roma è quella di “autorizzare l’utilizzo della nuova linea sulla base del parere della commissione sicurezza che verifica le condizioni tecnico-gestionali della rete in grado di assicurare la massima sicurezza per l’utenza”. E proprio perché le verifiche non lo consentono la commissione di sicurezza si è rifiutata di dare il via all’apertura della Metro C.
Il primo motivo che ha portato la commissione di sicurezza a prendere questa decisione è il regolamento di esercizio, una tematica importante e relativa all’esercente Atac, oltre al fatto che le procedure in versione definitiva promulgate il 7 ottobre 2014 necessitano di un esame di verifica da parte della stessa commissione. “Conseguentemente sarà necessario il perfezionamento dell’abilitazione mediante esami/colloqui per verificare che tutto il personale abbia completato la formazione ed acquisito un livello di conoscenza sufficiente delle procedure”.
Il secondo motivo riguarda le varianti richieste per il rilascio del nulla osta tecnico ai fini della sicurezza, varianti relative al software Atc. Secondo quanto riporta il Dicastero “Non è stato ancora possibile emettere il provvedimento per il rilascio del nulla osta tecnico ai fini della sicurezza in quanto non risulta trasmessa, e conseguentemente non esaminata, la documentazione progettuale e di sicurezza che recepisce le varianti stesse. Tra le varianti in questione quella relativa al sistema ‘Scada’ in relazione alle varianti richieste dai Vigili del fuoco con cui sono state implementate le necessarie modifiche sul sistema. Ad oggi non risulta pervenuta formalmente la documentazione progettuale e di sicurezza. E ancora: la documentazione di sistema: a seguito delle modifiche intervenute deve essere ancora prodotto un dossier di sicurezza di sistema che recepisca le varianti stesse”.
Inoltre, in seguito all’esame pre-esercizio della Metro C, risulta che la disponibilità del sistema è tutt’oggi limitata. Cosa che potrebbe portare a un prevedibile malfunzionamento del sistema. Queste sono le dure parole del sindaco Ignazio Marino, al termine di una serie di riunioni tenutesi negli uffici della direzione generale sul trasporto pubblico: “Ho il verbale del ministero con me e mi sembra ci siano indicazioni abbastanza chiare su chi non ha fatto il proprio dovere per quello che riguarda gli aspetti imprenditoriali e di realizzazione dell’opera”, ha esclamato confermando di aver già avvertito, “di quanto io sia infuriato i responsabili delle imprese, a partire da Caltagirone all’ufficio di Moretti di Finmeccanica”. Marino infatti ha annunciato di aver convocato “i responsabili delle imprese insieme all’avvocatura e agli assessori ai Trasporti e al Bilancio”. Inoltre ha aggiunto: “Trovo che tutto questo deve essere portato alla massima trasparenza possibile perché parliamo di un’opera fino ad oggi costata 2 miliardi di euro e ho il dovere per Roma, e per gli italiani, di fare chiarezza e individuare i colpevoli”.
9 ottobre 2014