La Seconda Battaglia di El Alamein fu combattuta tra il 23 ottobre e il 3 novembre 1942, la battaglia che contrappose le forze dell’Asse a quelle Alleate, riprese dopo un primo scontro avvenuto nel mese di Luglio, noto come la Prima Battaglia di El Alamein.
Prima offensiva Zip – Inizialmente la Campagna d’Africa volgeva a favore delle forze dell’Asse, che dalla Libia erano avanzate sino a fermarsi però, nei pressi di El Alamein, a guidare le divisioni italo-tedesche era il feldmaresciallo Erwin Rommel. L’avanzata dell’Asse si fermò a El Alamein, dopo una iniziale situazione di stallo, gli Alleati prepararono l’attacco per il 23 ottobre, guidati dal generale Bernard Law Montgomery.
L’operazione offensiva aveva assunto il nome in codice Zip, le forze Alleate in campo, guardavano con ottimismo l’offensiva, considerando la superiorità numerica di mezzi e uomini rispetto alle forze dell’Asse. Nonostante ciò, Montgomery fu messo in difficoltà dall’accanita resistenza di alcune divisioni italiane.
Rommel non era in battaglia il 23 ottobre, si trovava in Austria per problemi di salute, il comando era stato affidato al generale Georg Stumme, che però rimase ucciso assieme al suo aiutante durante i scontri, il comando passò temporaneamente al generale von Thoma, quest’ultimo non solo si difese ma contrattaccò le forze Alleate, nel frattempo Rommel fu spedito immediatamente a riprendere il comando delle truppe.
Seconda offensiva Supercharge – L’ottimismo iniziale degli Alleati vacillò per un momento, riflettendo se continuare o meno le offensive, ma Montgomery e Churchill erano decisi a continuare, il 2 novembre scattò una seconda azione offensiva, chiamata Supercharge. Le forze dell’Asse, nonostante avessero riguadagnato morale per le loro brillanti operazione militari, si trovavano in difficoltà con i rifornimenti: la quantità di carburante era precaria, servivano più mezzi e alcune divisioni si ritrovarono presto senza munizioni.
Rommel voleva ripiegare, ma Hitler ordinò di resistere sino all’ultimo uomo, la “Volpe del deserto” si ritrovò con 35 carri armati contro i 300 di Montgomery. Il Corpo italiano Ariete, diede grande prova di coraggio, i loro pochi carri armati si ritrovarono accerchiati dal nemico, invece di arrendersi contrattaccarono, ma la sconfitta era già annunciata.
I paracadutisti della Folgore italiana, si batterono con ogni mezzo, anche sprovvisti di armi e munizioni, non si tirarono indietro, contrattaccarono con bottiglie incendiarie, rubavano le mine degli avversari per poi attaccarle ai carri armati nemici, che li attendevano nascosti in delle buche scavate nel terreno.
Il 4 novembre Rommel ricevette il consenso per ritirarsi, riuscì a portare in salvo circa 30.000 uomini, mentre altrettanti furono fatti prigionieri. Il bilancio delle vittime si aggirò sulle 10.000 almeno per l’Asse e quasi 14.000 per gli Alleati.
23 ottobre 2014.
Seconda Battaglia di El Alamein: coraggio e disfatta per gli italiani in Africa il 23 ottobre 1942 | ITMTelevision
23 Ottobre 2014 @ 07:52
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